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Suona bene alla tastiera ma soprattutto alleva lupi

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Credo mi mancherà», spiega Hélène Grimaud. È una musicista, riconosciuta internazionalmente come la giovane promessa del pianoforte: eppure tra le massacranti e inevitabili ore di studio alla tastiera, le tournée e la sala d'incisione, ha trovato il tempo e l'energia di fondare e dedicarsi al Wolf Conservation Centre, sorto per la protezione dei lupi vicino alla sua abitazione nel Connecticut, in un parco visitato da centinaia di persone tra cui molti bambini. All'Auditorium di Roma con l'Orchestra di Santa Cecilia sabato - con repliche lunedì e martedì - suonerà il «Concerto per pianoforte n. 1» di Brahms, inoltre la Grimaud ha anche un disco in uscita: si tratta di «Reflection», dedicato a Clara Schumann, a suo marito Robert Schumann e al di lui pupillo Johannes Brahms: «L'idea era di indagare idee come ìispirazione" e ìmusa": di capire come una donna musicista come Clara riuscisse a mettere le ali a compositori del calibro del marito Robert e del giovane Johannes». C'è anche un aspetto intrigante, visto che Brahms s'innamorò di Clara: «A me interessa ciò che si rispecchia nella musica: così appassionata, piena d'amore. Era un circolo artistico incredibilmente fertile, al contrario di molti musicisti che vivono e lavorano in solitudine». Spesso la solitudine è anche del concertista: «Infatti in questo disco ho voluto lavorare con persone cui mi sento legata, come il direttore Esa-Pekka Salonen o il violoncellista Truls Mork, con cui ho spesso suonato, e poi ho incontrato per la prima volta Anne Sofie von Otter con cui ho inciso tre Lieder di Clara Schumann». Anche a Roma ritrova una vecchia conoscenza, Juri Temirkanov, con cui lei ha suonato la prima volta nel 1990 a Aix-en-Provence: «Da allora per me è più di un amico, quasi un padre».

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