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Val Kilmer: «Kiss kiss alle donne però mi fanno una paura matta»

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Grande attesa per l'esito della pellicola italiana, «Piano 17» dei Manetti Bros. Anche da parte dei giurati, presieduti dallo scrittore Jeffery Deaver. Tra i giurati, spicca l'attore hollywoodiano Val Kilmer. Alto, con i capelli rossi e la corporatura massiccia, l'ambasciatore dell'Unesco meglio conosciuto per essere stato il padre di Alessandro nell'omonimo film di Oliver Stone, è felice anche per le buone critiche che hanno accolto in Italia il suo ultimo film, «Kiss kiss bang bang». Kilmer, perché piace tanto il suo nuovo personaggio? «Mi sono molto divertito a vestire i panni di questo protagonista, che forma una nuova coppia con il ladruncolo interpretato da Robert Downey jr.: e se il publico si diverte tanto a vederci sul grande schermo è perché anche io e Robert ridevamo spesso sul set». Che aria tira oggi a Hollywood? «Tutto gira in maniera vorticosa, anche se a volte i progetti si bloccano e si rallentano per motivi spesso misteriosi. Ma il lavoro certo non manca. Tra poco uscirà il film "Dark Matter", dove sono a fianco di Meryl Streep: lì, sono il tutor di un ragazzo cinese che studia negli Stati Uniti ma, non riuscendo ad adattarsi alla cultura materialistica occidentale, il giovane si suicida. Il film è tratto da una storia vera, avvenuta nel 1991 nell'Università dell'Iowa. Poi, forse mi dedicherò alla regia: oltre al prequel di "Tombostone", sto scrivendo una sceneggiatura su Mark Twain, sulla sua capacità di prevedere cosa sarebbe successo dopo la Guerra di Secessione. Ma in particolare, racconto il suo interesse per Mary Baker Eddy, scrittrice e fondatrice della Chiesa Scientista, un'attivista politica che lottava quando le donne non avevano ancora diritto al voto. Spero che Meryl Streep acetti la parte». Lei ha interpretato una grande varietà di personaggi, da Jim Morrison a Filippo il Macedone, da Batman fino all'uomo de «L'isola perduta» accanto a Marlon Brando: c'è qualcosa che oggi le fa paura? «La paura è il motore della vita e anche della Storia, è qualcosa che ti rende sempre vivo. Ma se c'è qualcuno che oggi mi fa paura sono le donne: riescono ad essere sempre più forti e coraggiose». Che ricordo ha di Marlon Brando? «Un uomo vero, oltre ad essere il mio attore preferito. Quando eravamo sul set de "L'isola perduta", aveva appena perso la figlia che si era suicidata. Eppure, era sempre accanto alle persone di tutto il cast. In quel periodo, stavo divorziando e i suoi consigli mi furono molto utili».

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