NEW YORK

Quando c'è Peter Jackson di mezzo si può stare certi che si tratterà di un evento spettacolare e così è stata la prima mondiale di King Kong, accolta da una folla infreddolita ma entusiasta. Un evento atteso e che ha anticipato di una settimana l'esordio del film, un evento che Peter Jackson, come ha confessato, avrebbe volentieri posticipato di un paio di settimane: «Sono volato a New York prima io del film e due scene nella sequenza finale le ho viste per la prima volta oggi col pubblico». Per ora Jackson avrà modo di riposarsi e di riprendersi dalle fatiche accumulate tra il Signore degli Anelli e King Kong, in totale quasi sei anni di lavoro. «Se farò l'Hobbit? Non è una brutta idea, ma ora come ora non saprei proprio cosa rispondere: vedremo. Intanto il prossimo film sarà The Lovely Bones, basato sul libro di Alice Sebold». Che narra la storia di una quattordicenne che viene uccisa e dal paradiso cerca di comprendere che cosa è accaduto. Lunedì, sotto una leggera nevicata, a New York è stato dunque il giorno di King Kong ed è cominciato presto con l'intero cast, cui ha fatto compagnia anche il sindaco di New York Michael Bloomberg in posa per i fotografi sotto la statua a dimensione naturale già nel primo pomeriggio. Jack Black, Peter Jackson, Adrien Brody, Naomi Watts, Andy Serkis hanno dunque proclamato, con tanto di documento ufficiale firmato da Bloomberg il «King Kong day».