Internet toglie la polvere dalla Storia
Un grande archivio on-line che consentirà agli studiosi (ma anche ai cittadini comuni) di consultare fonti diverse (e talvolta in contraddizione) per approfondire la conoscenza della recente storia nazionale attraverso le carte di alcuni protagonisti. «Archivi-on line» si chiama il progetto-pilota, presentato ieri a Palazzo Giustiniani, dal presidente del Senato Marcello Pera: «La varietà e la ricchezza del patrimonio documentale legato ai protagonisti, ai partiti e ai movimento dell'Italia del Novecento consentirà la possibilità di formarsi un'opinione più spassionata e laica possibile della storia politica italiana». Al progetto hanno aderito - oltre al Senato e all'Archivio centrale dello Stato - l'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno dell'Italia (Animi), la Fondazione Bettino Craxi, la Fondazione Benedetto Croce, la Fondazione Luigi Einaudi, la Fondazione Istituto Antonio Gramsci, l'Istituto per la storia della democrazia repubblicana (Isder), la Fondazione Ugo La Malfa, la Fondazione Giacomo Mancini, la Fondazione Ugo Spirito, l'Istituto Luigi Sturzo, la Fondazione di Studi storici Filippo Turati. «Fino ad oggi - ha spiegato Pera - ciascuno aveva i suoi storici di riferimento: questo in qualche misura è giusto poiché la storiografia è divisa per correnti, idee e metodi. Era grave, però che la divisione non riguardasse soltanto l'interpretazione dei fatti ma anche l'accesso e la consultazione dei materiali. Ora tutto questo finisce e tutto sarà accessibile a tutti». Da qualsiasi postazione internet (anche all'altro capo del mondo), cliccando sul sito del Senato. Uno storico (che ha grande consuetudine con gli archivi, essendo - fra l'altro - incaricato di curare quello del ministero degli Esteri), il professor Francesco Perfetti, sottolinea come la digitalizzazione degli archivi sia oggi fondamentale per garantirne la conservazione. È chiaro che gli studiosi - in casi particolari - avvertiranno comunque l'esigenza di accedere agli originali, per valutarne l'attendibilità, controllandone ogni dettaglio. Ma la modernizzazione delle strutture archivistiche rappresenta un enorme passo avanti per mettere a confronto le varie fonti. L'iniziativa di Palazzo Madama è ovviamente aperta ad altri contributi di fondazioni e istituti che manifestino interesse a entrare nella banca dati. Il questore anziano del Senato, Franco Servello, ha auspicato - per esempio - che vengano acquisite le carte di Giorgio Almirante. Di recente ha avviato il suo lavoro la Fondazione intitolata ad Amintore Fanfani, che sta catalogando documenti e carte di estremo interesse per la ricostruzione delle vicende politiche degli ultimi cinquant'anni. Il sistema dei compartimenti stagni (inevitabile prima dell'avvento delle nuove tecnologie) richiedeva sforzi enormi da parte di storici e ricercatori per ricostruire il mosaico documentale sugli eventi storici. Oggi tutto questo è a portata di mano. La polvere che sommerge i falconi può essere finalmente rimossa. Finisce la lottizzazione (come ha detto Pera), potrebbe essere favorita l'aspirazione - tante volte espressa - di giungere a una "memoria condivisa". Almeno sui testi, lasciando comunque la loro interpretazione agli storici.