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«Casino Royale» Un libro di Fleming che nessuno mai ha preso sul serio

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«Casino Royale», questo il titolo del libro e che sarà quello del film, ha una strana storia: nonostante sia il romanzo numero uno di 007 non è mai stato girato così come è stato scritto. «Casino Royale» è stato portato sullo schermo in piena «prima era Bond», il 1967, ma non si tratta di una trasposizione «seria», è decisamente una commedia. Strano perché questo «Casino Royale», il libro, narra una delle vicende più buie e violente dell'agente 007, che appare un vero killer, che, tra i tavoli da gioco della Costa Azzurra, è deciso a sventare un diabolico piano del Kgb. Nel film girato da un nutrito gruppo di registi (tra i quali spicca John Huston), ci sono il re dell'ironia Peter Sellers con David Niven e una divertente Ursula Andress che prende in giro se stessa. L'agente segreto 007 ha anche una figlia (Mata Bond) nata da una improbabile relazione con Mata Hari, un cocktail agitato e non mescolato che punta a una comicità raffinata. A parte questa versione mai nessun'altro tentò di portare sul grande schermo il primo Bond, nonostante, a un certo punto, ci sia stata una certa penuria di storie. Tanto che di «Thunderball», ad esempio, furono fatti ben due film, ambedue con Sean Connery: «Operazione Tuono» nel '65 e «Mai dire mai» nell'83. Insomma questo «Casino Royale», che finalmente arriva sul set dopo aver cercato febbrilmente un protagonista che non si trovava (prima di Daniel Craig si era parlato di Clive Owen e Pierce Brosnan), è un film originale, e non un remake, nonostante esista una pellicola con lo stesso titolo e, più o meno, gli stessi personaggi. A. A.

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