Boorman: scartato Banderas per colpa di Zorro
Fino all'8 dicembre, alla Casa del Cinema di Roma ci sarà la retrospettiva delle pellicole di Boorman, che nell'estate 2006 inizierà a girare il film tratto dal capolavoro di Marguerite Yourcenar, «Memorie di Adriano». «Qualche anno fa — ha spiegato il regista — il produttore italiano Enzo Perri mi chiese di dirigere il film su Adriano. Mi sembrò subito complicato perché l'opera è molto interiorizzata, ma proprio questa difficoltà mi convinse ad accettare. Ancora non è stato deciso il cast definitivo. Per interpretare Adriano era stato scelto Antonio Banderas, che però non è piaciuto ad alcuni coproduttori perchè la sua immagine è troppo legata a quella di Zorro. Il film avrà molte location: gireremo in Egitto fino al Nord Europa e al Sudafrica, visto che l'Impero era molto ampio. Adriano era un uomo straordinario, con un potere assoluto sul mondo: era un visionario, un poeta, un atleta e un politico, amante della musica. Era un grande conservatore moderato che credeva nella pace, nella felicità e nella libertà di culto. Seppe tenere a bada i suoi nemici evitando di essere assassinato, al comando di un Impero che durò venti anni, quando all'epoca gli Imperatori reggevano al massimo sei mesi. Magari ci fossero oggi uomini politici del suo calibro! Anche se in molti s'ispirano a lui e so che Clinton ha sul suo comodino il libro della Yourcenar. La vita di Adriano resta un esempio per i capi di Stato contemporanei, sebbene non esista oggi nessuno che detenga l'immenso potere di Adriano, un potere da lui esercitato con intelligenza e moderazione». Riguardo poi a Daniel Radcliffe, l'interprete di Harry Potter che Boorman lanciò nel film «Il sarto di Panama», il regista ha detto di essere «molto sorpreso del suo successo, non immaginavo che sarebbe diventato un grande attore. All'epoca, la madre di Daniel voleva farlo recitare perché era un bambino timido, incapace di reagire ai soprusi di bullismo che gli venivano inflitti dai suoi compagni». Nei prossimi giorni Boorman andrà in Irlanda per girare il thriller «The tiger's tail», ambientato nell'Irlanda odierna, soprannominata la tigre celtica: il film narra i cambiamenti del Paese dopo gli effetti del benessere. Boorman ha poi elogiato gli Italiani, «con i quali lavoro meglio perché amano la bellezza delle cose, al contrario degli Americani. Con Rosi mi accomuna un modo simile di fare cinema, che significa scrivere poesie in un campo di battaglia mentre intorno volano bombe».