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Lisi «buona» perché lo vuole il pubblico

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Domenica e lunedì nella fiction «Caterina e le sue figlie» su Canale 5

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L'appuntamento è per domenica e lunedì sera. Nel cast della serie ci sono anche Alessandra Martinez ed Iva Zanicchi alla sua prima esperienza nella recitazione. L'attrice si cala nel ruolo di una mamma, postina di professione, che ha cresciuto da sola tre figlie. E quando crede siano finalmente realizzate, deve ancora intervenire e rinunciare ad un'altra parte della propria vita. Una donna dalle caratteristiche tipicamente italiane, perché sempre disponibile ad aiutare i figli anche quando sono cresciuti. Ancora una volta un ruolo buono dunque. È proprio l'interessata a spiegare i motivi di questa scelta ed a riflettere sull'universo della Tv, del grande schermo, svelando anche particolari inediti della sua personalità. Signora Lisi, sembra che lei non voglia rinunciare ai ruoli buoni. Non le farebbe piacere la parte di una donna cattiva? «Non posso permettermelo. Quando mi sono calata in donne dure come Caterina de' Medici in "La regina Margot" oppure nella fiction "Le ali della vita", la gente mi fermava per strada delusa dicendomi che preferiva vedermi soltanto in personaggi positivi. E Caterina è una donna di grandi valori che crede molto nei sentimenti e nella famiglia». In base a quali criteri sceglie i copioni che le propongono? «Devono comunicarmi innanzitutto emozioni. E poi tutti i personaggi devono arrivare immediatamente al mio cuore. Di solito, però cerco sempre di mantenere separata la mia vita privata dai personaggi che interpreto». Accanto a lei recita anche Iva Zanicchi. Come è stato il vostro rapporto durante le riprese? «La Zanicchi si è rivelata una vera sorpresa. Ha una verve incredibile, ed ha mostrato dei tempi cinematografici che sembrano quasi innati Recitare con lei è stato divertente». Quali caratteristiche ritiene che debba possedere un attore per poter essere credibile? «Ritengo che c'è posto nella fiction solo per chi ha tanta voglia di studiare ed ha delle indubbie capacità e dei meriti. Certo, quando vedo personaggi che escono da una casa oppure tornano da un'isola ed il giorno dopo magari vanno a fare una fiction, allora mi sento male». Quale ruolo hanno i sentimenti nella sua vita? «Rappresentano la parte fondamentale di tutta la mia esistenza. E ritengo che abbiamo un ruolo molto importante anche sul piccolo schermo. Non bisogna mai vergognarsi di farli approdare in video: non possono far altro che bene». È vero che per la famiglia ha rinunciato ad Hollywood? «Negli anni Sessanta mi proposero di andare negli Stati Uniti. Ma intravidi subito grosse difficoltà per me, per mio figlio ancora piccolo e per mio marito. Sono restata ad Hollywood tre anni. Successivamente ho deciso di rientrare in Italia: desideravo mantenere unita la mia famiglia. Ho rinunciato a pellicole di grande prestigio per dedicarmi completamente a mio marito ed a mio figlio. Oggi, a distanza di tanti anni rifarei lo stesso percorso. Purtroppo per una donna è sempre stato complicato conciliare lavoro e famiglia. Bisogna fare molti più sacrifici di quanti ne faccia un uomo». Si sente una donna realizzata? «Assolutamente sì. Adoro il mio lavoro ma la mia passione sono i miei nipotini che mi consentono di svolgere molto bene il ruolo di nonna». La rivedremo anche al cinema? «Il cinema italiano, purtroppo non gode ottima salute. Io sarei estremamente felice se riuscissi a girare anche un film ogni due anni. Le nostre attrici, in Italia lavorano solo dai 18 ai 40 anni, dopo sono considerate vecchie. Dovrei lavorare in Inghilterra, dove non è così».

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