«Da bambino ho vissuto l'orrore»
La serie che secondo il direttore di Raifiction Saccà riconquisterà il pubblico del Nord, è infatti girata nel ferrarese, sul delta del Po e ne è in cantiere anche il sequel in sei puntate. Alcuni episodi di violenza quotidiana consentiranno di fare luce su misteri irrisolti legati alla seconda guerra mondiale ed al periodo delle Brigate Rosse. Barbareschi che per interpretare Soneri è ingrassato di venti chili, riflette a tutto campo sull'universo dello spettacolo, anticipa che il suo commissario cela un grande dolore, e svela aspetti nascosti della sua personalità. Come mai da alcuni anni ha abbandonato Mediaset per cui ha ideato programmi di successo come "Il grande bluff"? «Mediaset non mi fa più lavorare. Ho presentato valanghe di progetti puntualmente ignorati ed alcune idee, soprattutto di fiction, mi sono state persino copiate. Sono stanco di essere preso in giro. Intanto ho fondato una casa di produzione "Casanova" che realizza spettacoli teatrali e serie televisive. Tra l'altro abbiamo in cantiere il sequel di "Giorni da leone" e "Graffio di tigre", una fiction per Raiuno diretta da Alberto Negrin. Lei, politicamente, si riconosce nel centro destra. Come crede che si stia gestendo il settore dello spettacolo? «Il primo atto che mi sarei aspettato da un ministro di centro destra era di dare finalmente spazio alla meritocrazia. Ma non è andata così. Ho provato a far sentire la voce dei professionisti seri ed impegnati che avrebbero voluto migliorare la situazione, ma mi sono ritrovato a essere la cartina di tornasole delle truffe italiane». Si spieghi meglio. «La verità è che troppo spesso si erogano fondi ad associazioni e società completamente sconosciute ed a colleghi i cui spettacoli sono destinati a restare sulla carta. Io avrei auspicato, da parte del ministero competente, la realizzazione di uno scanning completo degli operatori culturali su tutto il territorio nazionale, con le effettive giornate lavorative svolte: mi sono reso conto che nessuna parte politica lo realizzerà mai per timore di perdere consensi. Infine c'è da tener contro dello strapotere dei distributori per coloro che fanno cinema. L'Italia ha potenzialità enormi nel settore della cultura, ma ha bisogno di persone perbene che si impegnino nell'esclusivo interesse dell'arte». Com'è lo stato attuale della nostra Tv? «Credo sia alle porte una rivoluzione epocale che entro il 2010 ridurrà drasticamente il pubblico della Tv generalista. Io scommetto sulle piattaforme tecnologiche e digitali che porteranno i telespettatori a costruirsi quotidianamente un palinsesto personale». La sua aggressività ha lasciato il posto ad una nuova serenità interiore. Come ami un tale positivo cambiamento? «Ho realizzato un lungo percorso conoscitivo all'interno della mia anima per venirne a capo. Una violenza sessuale subita a nove anni da una persona adesso deceduta, aveva modificato il mio atteggiamento verso gli altri. Adesso me ne sono liberato. Mi auguro però che chiunque malauguratamente viva una esperienza così terribile trovi il coraggio di esternarla e di superarla in tempi minori». Lei è anche direttore artistico della Fondazione Palazzo della Cultura a Latina. Quali progetti ha in cantiere? «Organizziamo mercoledì letterari, spettacoli di danza, di drammaturgia contemporanea, appuntamenti comici e per ragazzi. La settimana prossima presenteremo un libro contro la pedofilia. Il mio sogno è realizzare anche una scuola di teatro per grandi e bambini».