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RICORDI E ANEDDOTI

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Da Townshend ferito a Battisti sulla spiaggia

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Il tour proseguì ugualmente ed Annie Leibowitz, all'epoca fotografa ufficiale della rivista «Rolling Stone», raggiunse la band ad Oakland, in California. Pete Townshend si era tagliato un dito nel roteare e poi sfasciare la sua chitarra, rito che ripeteva ad ogni concerto. Il sangue non voleva saperne di fermarsi, e la fotografa decise di scattare lo stesso con la mano destra del chitarrista completamente insanguinata. «La foto mi piacque molto, sembravo uno del Fight Club», disse Townshend. Quell'immagine fece il giro del mondo, come lo fece un altro scatto ancor più famoso effettuato qualche mese dopo, John Lennon nudo accovacciato in posizione fetale accanto a Yoko Ono. Di lì a qualche giorno sarebbe stato assassinato. All'epoca l'Italia era la classica provincia dell'impero, ma il grande Gered Mankowitz, che era fotografo ufficiale dei Rolling Stones, che aveva seguito Jimi Hendrix e tutta la crema del rock dell'epoca, nel 1982 trovò il tempo per fotografare Lucio Battisti su una spiaggia del Galles per la copertina dell'album «E già», il primo senza Mogol. Furono gli ultimi scatti ufficiali del cantautore reatino. «Eravamo sulla stessa lunghezza d'onda e percepivamo le cose alla stessa maniera. In parte la magia si è verificata inconsapevolmente, poiché ovviamente io non capivo i testi in italiano», ricorda Mankowitz. Mau. Ior.

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