«Siamo i nuovi Franco e Ciccio»
505.000spettatori. Un risultato di tutto rispetto per i due comici di Zelig Circus protagonisti di uno spettacolo che ha riadattato, in sintonia con i tempi televisivi, una summa del loro lungo sodalizio artistico. Salvo Ficarra e Valentino Picone, concluderanno la loro avventura televisiva venerdì prossimo ospitando il ct della Nazionale Marcello Lippi. Insieme da 13 anni, i due comici siciliani svelano che ala Sicilia rappresenta il laboratorio da cui partiamo per raccontare vizi e virtù degli italiani». Ma la coppia ha molto ancora da raccontare, in particolare la delusione nei confronti della Rai che, sottolinea, li ha mal ripagati dei tanti anni trascorsi nell'azienda prima di traslocare a Mediaset. Perché ritenete che mamma Rai con voi si sia comportata da matrigna? «Noi ci siamo sempre alternati tra Rai e Mediaset. Ma abbiamo capito di non essere amati quando viale Mazzini ha mandato in onda il nostro film "Nati stanchi" che pure ha incassato al botteghino un miliardo e mezzo del vecchio conio, alle 23,30 di notte su Raitre. Pur relegato nella programmazione notturna, ha ottenuto un ottimo ascolto. Non ci aspettavamo un tale trattamento. Eppure abbiamo contribuito al successo di trasmissioni come "L'ottavo nano" e "Quelli che il calcio" con Simona Ventura su Raidue». Il pubblico vi apprezza per l'ironia surreale proposta a "Zelig". Ci sarete nella prossima edizione, a gennaio del 2006?" «Soltanto se riusciremo a trovare due personaggi diversi da quelli del passato. Zelig è la nostra casa, ci paghiamo l'Ici, ma dopo aver inventato gli interisti, i siciliani, i calciatori della nazionale, desideriamo presentare al pubblico nuove parodie». Qual è la diversità tra la comicità del Nord e del Sud? «Le tematiche sono le medesime, ma cambia la prospettiva ironica. La nostra provenienza rappresenta un valore aggiunto, non certo un limite. In quanto siciliani apprezziamo particolarmente Franco e Ciccio che non abbiamo conosciuto e Pino Caruso al quale ci lega un'amicizia di lunga data che dal 16 al 22 dicembre ci porterà a recitare insieme al teatro Massimo di Palermo in "Pierino e il lupo". Quale posto occupa in Italia la comicità romana?" «È in assoluto una fonte inesauribile di grandi maestri che oggi hanno i nomi di Proietti, Montesano, Pippo Franco. Proprio in omaggio alla comicità del Cupolone, nel nostro spettacolo "Ma chi ce lo doveva dire" abbiamo voluto il romano Gianluca Belardi che riteniamo degno della vostra migliore tradizione comica». Chi sono Ficarra e Picone come telespettatori? «Ricerchiamo i contenuti e la qualità. La nostra preferenza va alla fiction e ai programmi di Baudo. Ripudiamo la falsità. Non amiamo la Tv urlata e i reality show che utilizzano le persone comuni a fini spettacolari. Pollice verso anche per la cosiddetta Tv del dolore e dei retorici sentimentalismi».