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I Coen: «Volevamo decapitare Brad Pitt»

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I DUE FRATELLI ALL'AUDITORIUM DI ROMA

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Ancora una volta saranno due le anime del festival, cinema e letteratura. Tra le anteprime sono attesi il fantastico «Le cronache di Narnia», il film, in concorso, dei Manetti Bros «Piano 17; «The torturer» di Lamberto Bava e l'horror «Saw 2». Al festival, oltre ad alcune anteprime tv, come «Night Stalker», «Criminal minds» e «Medium», anche le anticipazioni del noir dallo spazio Italia: «La cura del Gorilla» con Claudio Bisio, «Mare Nero» di Roberta Torre con Luigi Lo Cascio, «La scala di Dioniso», nuovo progetto di Salvatores, il film di Dario Argento «Ti piace Hitchcock?» e «Crimini», otto storie coordinate da De Cataldo. Nella giuria, presieduta dallo scrittore Jeffery Deaver, anche Val Kilmer e Barbora Bobulova. «Abbiamo accantonato in Giappone l'idea di un film difficile da produrre, in cui ci sono diverse sequenze mute e dove Brad Pitt alla fine veniva decapitato — ha detto Ethan — Ora stiamo lavorando all'adattamento di "No Country for the Old Man", un western-noir, basato sull'omonimo romanzo di Cormac McCarthy: racconta un intrigo legato al traffico di droga, al confine col Messico. Con George Clooney e Francesca McDormand (moglie di Joel) gireremo un film su storie di droga: il primo ciak è previsto per la primavera prossima. Tra i nostri registi prediletti, c'è sempre Fellini per la sua ironia e il fascino della sua invenzione visiva. Ma dai Taviani vorremmo sapere qual è il loro modo di lavorare, perché noi dopo vent'anni ancora ci scambiamo le parti, senza darci dei ruoli precisi». A Joel, oltre a Fellini, Kurosawa e Hitchcock, piace Robert Bresson, «perchè è sempre stato un anarchico di questo mestiere e uno capace dell'essenzialità nella scelta delle immagini e dei suoni». Domani, i due registi torneranno a New York, concludendo così il «Viaggio nel cinema americano», organizzato da Studio Universal e dall'Auditorium di Roma, dove giovedì sera ad applaudire il duo c'erano pure, Giuliano Ferrara, Isabella Ferrari, Marco Bellocchio e Paolo Taviani.

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