Il presidente all'Udc Paglia diventa Ad
L'accordo, trovato tra i partiti della maggioranza grazie alla mediazione di Berlusconi, riguarda le due poltrone di presidente e amministratore delegato: sulla prima andrà un «esterno» vicino all'Udc, Flavio De Luca, avvocato e consulente dell'Anas dal '95, che prenderà il posto di Raffaele Ranucci — che ricopre anche la carica di assessore al turismo della Provincia di Roma —, mentre sulla seconda andrà a sedersi Guido Paglia, che molte voci volevano invece lanciato proprio per il posto di presidente. A sua volta l'attuale amministratore delegato Mario Bianchi diventerebbe direttore generale, prendendo il posto di Maurizio Braccialarghe. Ma la scelta di Guido Paglia provocherà anche, a cascata, una serie di nuove nomine interne all'azienda di viale Mazzini. Paglia infatti lascerebbe libero il posto di capo delle relazioni esterne della Rai, posto molto appetibile che dovrebbe finire a Roberto Sergio, il quale a sua volta libererebbe la casella della direzione dei Nuovi Media. Prenderebbe il suo posto Antonio Marano, ex direttore di Raidue e attualmente direttore dei diritti sportivi di viale Mazzini. Tutta la manovra si chiuderebbe infine con la nomina di un suo successore, nomina che probabilmente riguarderà ancora un uomo «esterno», ma stavolta in quota Forza Italia. Della Sipra ieri si è occupata anche la commissione di vigilanza che ha ascoltato proprio l'attuale amministratore delegato Mario Bianchi chiedendogli conto dei mancati introiti della concessionaria della tv pubblica per il 2005. Secondo l'Adrai, l'Associazione dei dirigenti Rai, infatti «a fronte di un mercato della pubblicità definito vivace ed in crescita dall'Upa, i proventi pubblicitari della Rai registrano una fase di stagnazione in confronto con quelli tanto vantati nel 2004 e in stridente contrasto con i brillanti risultati dell'audience in particolare dell'ultimo trimestre». Mario Bianchi ha a sua volta replicato spiegando che per la Sipra «il 2005 dovrebbe chiudere ad un +3% al netto degli eventi straordinari, in linea con la crescita del mercato», mentre per il budget del 2006 «l'orientamento è di una crescita del fatturato del 3%, rispetto al risultato consolidato del 2005». Su questo, ridimensionando un po' i dati che erano circolati — si era parlato di 30-35 milioni di mancati introiti — Bianchi ha spiegato che nelle previsioni si ipotizzava «una crescita del 2% circa, rispetto all'anno precedente, che saliva al 5% al netto degli eventi sportivi 2004». Il risultato «sarebbe stato migliorabile, fino a sfiorare il budget iniziale — ha aggiunto Bianchi — se Rai e Sipra non avessero dovuto registrare una contrazione del fatturato relativo alla cancellazione di molti break durata la malattia e la scomparsa del santo Padre e se Sipra avesse potuto disporre degli interventi editoriali previsti in sede di budget».