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Il bambino è cresciuto e adesso fa paura

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HARRY Potter n. 4. Ormai ha 14 anni (e Daniel Radcliffe, l'attore che lo interpreta da sempre ne ha 16), così quando incontra qualche ragazza comincia a sentire certi turbamenti. Ben altro che dei turbamenti, però, lo aspettano al suo ritorno dopo le vacanze nella sua ben nota scuola di magia a Hogwarts perché lo si vedrà coinvolto, suo malgrado, in un torneo detto dei Tre Maghi in cui tre fra i migliori allievi delle scuole di magia europee, per meritarsi il titolo di campione, dovranno affrontare tre terribili prove: una, la lotta con un orribile drago che sputa fuoco, l'altra, un'avventura subacquea senza respirare per un'ora, la terza, l'attraversamento di un labirinto di verzura dotato di una spaventosa vitalità aggressiva. Alla fine, come se non bastasse, gli toccherà affrontare il suo nemico di sempre, Lord Voldmort, il Signore Oscuro che, dopo avergli ucciso i genitori, oggi, passati 13 anni, vuol morto anche lui assumendo finalmente sembianze proprie, fra la larva e la mummia. In mezzo c'è anche un gran balzo che, nonostante la sua aria festosa, rappresenterà per il giovanissimo eroe una prova ulteriore date le difficoltà, psicologiche e pratiche, di accompagnarsi a una ragazza. Certo non si può dire che la trama sia esigua, di nuovo J. K. Rowling, la prolifica autrice dei romanzi in serie da cui queste avventure sono tratte, non ha lesinato in nulla: per colpire non solo l'immaginazione dei bambini ma anche, adesso, quella degli adulti. Il regista inglese Mike Newell chiamato questa volta a trasferirla sullo schermo, dopo l'americano Chris Columbus per i due primi film e il messicano Alfonso Quarón per il terzo, si è soprattutto ingegnato a riprodurre i toni foschi della nuova storia privilegiandovi in mezzo un nero che, in qualche momento, sfiora l'horror. Naturalmente, grazie a una miriade di effetti speciali, ha puntato moltissimo sulle tre prove del Torneo dei maghi per far tutta la paura possibile, ma impegni eguali, e forse con maggior violenza, li ha dispiegati nell'ultimo combattimento con spade di fuoco tra il Signore Oscuro e Potter, con risultati cui, per il pubblico, è impossibile non aderire: grazie alla tensione dei ritmi e l'impatto quasi travolgente delle immagini. Non dissimili da quelli profusi durante le tre prove. Tutti gli interpreti lo assecondano, non solo l'imberbe protagonista con i suoi occhialetti tondi, ma tutti quanti continuano a esibirsi insieme fin dal primo film. Fra i nuovi, c'è Ralph Fiennes, ma il trucco in cui è sepolto per ridargli le orride fattezze del Signore Oscuro, non ce lo fa assolutamente riconoscere.

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