Prove di pace tra il rocker e i Pink Floyd
L'occasione è stata l'ammissione dello storico gruppo rock nella Hall of Fame inglese, il "museo" nel quale vengono accolti solo i nomi leggendari della musica pop del secondo dopoguerra. Mentre era impegnato nelle ultime prove per la sua opera, Roger Waters si è collegato dal Teatro Studio dell'Auditorium Parco della Musica con l'Alexandra Palace di Londra, dove erano invece David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright, gli altri Pink Floyd. Un altro segnale di riavvicinamento fra gli autori di dischi indimenticabili come «The Wall», «The dark side of the moon» o «Atom heart mother», dopo le frizioni e le battaglie legali che avevano caratterizzato, a suo tempo, lo smembramento del gruppo, con Waters stesso da una parte a rivendicare per sè i diritti di esecuzione e l'utilizzo del marchio Pink Floyd, mentre gli altri tre hanno invece continuato per anni a incidere e a presentarsi in tournée senza l'ausilio del loro bassista. Poi, clamorosamente, l'esibizione del 2 luglio scorso ad Hyde Park, in mondovisione, per il segmento britannico del concerto di beneficenza. Seppur invecchiati fisicamente, i Pink Floyd (come documenta il dvd uscito nei giorni scorsi), hanno mantenuto intatto lo smalto dei vecchi tempi, sopratutto dal punto di vista strumentale, eseguendo classici come «Money», «Breathe», «Comfortably numb», «Wish you were here», per quello che è stato l'evento artistico cardine del Live8. Si era parlato immediatamente di una nuova tournée e di un ritorno in studio con Waters, che però sinora è rimasto concentrato sul versante operistico.