Christian De Sica: «Salviamo la nostra commedia»
Molti gli ospiti presenti, a cominciare da Nancy Brilli, che sta terminando un film per Mediaset diretto da Samperi e intitolato «Senza domani», la quale ha dichiarato che «da 21 anni aspetto di vedere il cinema italiano risorgere, ma sto ancora spettando». E mentre Bud Spencer ha annunciato che inciderà un cd di canzoni napoletane da lui scritte e cantate, il regista Giovanni Veronesi, al quale il festival di Montecarlo ha dedicato una retrospettiva, scriverà invece «con Silvio Muccino un film dai toni drammatici, intitolato "Emozioni", con Vittorio Cecchi Gori che reciterà un cameo: l'elemento drammatico della vita mi ha ormai travolto», ha confessato il regista. E come se non bastasse, Greggio ha detto che la prossima edizione del festival monegasco la dedicherà a Jerry Lewis e alla grande commedia americana. È, forse, la fine della commedia italiana? A riequilibrare i toni ci pensa Christian De Sica, che ieri non è potuto arrivare al gala di Monaco perchè ancora impegnato tra le riprese degli spot tv sulla Tim e la preparazione del film televisivo «Lo zio d'America», ma ha però rilasciato da Roma le sue dichiarazioni. «Non si può pensare ad un cinema senza commedia, soprattutto in Italia, dove questo genere fa parte della nostra tradizione popolare. E questo lo conferma l'interesse del pubblico per i nostri film: stavolta, sarà una bella sfida superare i 19 milioni di euro incassati l'anno scorso con "Merry Christmas", visto che tra i film natalizi ci sarà anche Pieraccioni. Ma ho fiducia in De Laurentiis, che dal 16 dicembre distribuirà il nostro "Natale a Miami" in circa 500 copie. Dopo due mesi in Florida su un set tutto americano, dove siamo stati sfiorati dagli uragani Rita e Kathrina, abbiamo girato a Roma. Io vesto i panni di Giorgio che, abbandonato dalla moglie (Raffaella Bergè) parte con l'amico Mario (Massimo Ghini) per Miami, dove scopre che proprio Mario è l'amante della moglie: così si vendica seducendo la figlia dell'amico. Inevitabile l'incontro con il maldestro Massimo Boldi, con il quale abbiamo girato non più di 20 minuti insieme. Mi dispiace che abbia deciso, dopo 23 film in coppia con me, di separarsi: ma siamo durati più di Spencer e Terence Hill, capisco che Boldi voglia prendersi una pausa per scrivere una storia sua con Vanzina. Io continuerò a restare nella squadra di De Laurentiis, già stiamo pensando al Natale 2006 e spero prima o poi di tornare a lavorare con Boldi: la nostra amicizia resta, aldilà delle scelte professionali diverse». «Questo è il terzo film - conclude l'attore - che faccio con Ghini: si è mostrato un ottimo partner sul set e non sono d'accordo con Boldi che la scena, in cui per un equivoco ci ritroviamo nella casa di un serial killer di Miami a mangiare testicoli scambiati per polpette, faccia schifo. Anzi, la trovo esilarante e per far ridere io sono pronto a tutto».