Shakira prega in tre lingue ma gioca a fare la peccatrice
2"(Idea fissa orale), quel concentrato biondo di ormoni e di note in subbuglio che risponde al nome di Shakira ha mescolato sacro e profano. Recente vincitrice, a Lisbona, dell'Mtv European Music Award come "miglior cantante" nella sezione femminile, Shakira (27 milioni di dischi venduti in carriera), ieri, a Milano, ha presentato il seguito di "Fijacion Oral, vol.1": 11 nuovi brani, cantati in inglese, che la Epic Records distribuirà dal 28 novembre. L'album incomincia con "How Do You Do" (Come va), brano con cui la 28enne superstar colombiana si rivolge a Dio con il Pater Noster in tre lingue, inglese, arabo ed ebraico. Ma osservando il videoclip del singolo "Don't Bother" (Non annoiare), realizzato da Jaume, più che le contrizioni spirituali colpiscono le contorsioni sexy, gli accenni di "strip" e le allusioni eccitanti delle labbra di questa seducente ninfa latino-americana. Un repertorio infinito di atteggiamenti seduttivi, commentati a Lisbona, in mondovisione per Mtv dal conduttore Sacha Baron Cohen (che per l'occasione impersonava un bislacco presentatore kazako) con la frase «Abbiamo una prostituta di nome Shakira». «Lui è un tipo molto ironico, ama scherzare, anche se a volte lo fa pesantemente - ha replicato Shakira -, ha anche definito Robbie Williams un pedofilo e Madonna un travestito. Non credo che volesse insultarmi. Comunque, preferisco lasciare alla gente ogni libertà d'interpretazione, anche la più maliziosa. Da parte mia, non c'è alcuna provocazione». Non pensa che il titolo del suo album sia ambiguo? «Io mi considero una persona tremendamente orale, mi piace comunicare con le parole, con le canzoni, più che con lo scritto: tutto ciò che mi dà piacere passa dalla mia bocca, i baci, i cioccolattini, eccetera. Anche la copertina del primo disco in cui ho un bimbo in braccio rimanda all'allattamento, quindi di nuovo alla bocca. Per il nuovo album, invece, ho scelto di essere Eva con un mela in mano, in questo caso il bambino rappresenta la tentazione. Diciamo che "Oral Fixation" è un termine analitico e che la prima copertina è freudiana, mentre la seconda è junghiana». Perché la preghiera in tre lingue diverse? «Per indicare che, come esseri umani, siamo tutti simili: a dispetto della nostra natura predatoria, alla fine di ogni giorno, chiediamo tutti perdono a Dio». In "Don't Bother" canta la frustrazione sentimentale, ma anche sessuale, di una donna trascurata dal partner per un'auto: è un brano autobiografico? «Per fortuna, non vivo queste frustrazioni. È vero, a volte fantastico per liberarmi da paure che sono di tutte le donne: una canzone può essere terapeutica». Perché ha dedicato a Timor l'ultimo brano? «Nel brano in cui Santana mi ha onorato della sua collaborazione indico l'effetto distraente da realtà sofferenti come Timor della cultura pop, della tv, del consumismo, della moda». Pao. Cal.