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Mina, omaggio a Sinatra e «ritorno» in tv

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«My way», «Blue moon», «Strangers in the night» registrate tutte una sola volta, come dal vivo

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Invece è morto nel 1998 e Mina, la maggiore delle nostre cantanti, non lo ha mai incontrato. Eppure, fra i tanti sermoni post mortem riguardanti «The Voice», quello della cantante sembrò a tutti il più sincero. «Inarrivabile, perfettissima, drammaticamente struggente - scriveva Mina a proposito di "Only the lonely" - non sentirete più cantare così». Oggi quella canzone, incisa da Sinatra nel 1958, fa parte del nuovo album della cantante lombarda, «L'allieva». Inutile dire che di Sinatra è stata allieva e seguace, forse anche più di Ella Fitzgerald, ammirandolo silenziosamente per tutta la vita. Oggi che non deve dimostrare più nulla a nessuno, fiera e disinibita, ha raccolto 14 brani dedicati all'universo Sinatra. Si parte dal più antico, «April in Paris»(1932) fino al più recente, «My way» (1967), passando per classicissimi come «These foolish things», «Angel eyes», «Blue moon», «Strangers in the night», «All the way», «Laura». Tutti brani incisi da Mina con il suo consueto metodo «buona la prima», che chissà perché continua a scatenare polemiche e chiacchiere non tanto presso il pubblico quanto fra i colleghi e gli addetti ai lavori. L'ultimo in ordine di tempo è stato Eros Ramazzotti, il quale ha reputato antiquato e poco razionale il sistema di lavoro della cantante. «Sì, è vero, c'è molta gente che ha parlato di questo nuovo disco prima ancora di ascoltarlo - ha dichiarato il maestro Gianni Ferrio che ha arrangiato tre brani - Mina ha la fortuna di cantare bene fin dalle prime prove e forse ciò può generare invidia. Fra l'altro in tutti questi anni la sua voce è migliorata: l'estensione è sempre la stessa, forse ha guadagnato nelle basse, e il colore è diventato più scuro. Credo che sia frutto del sistema digitale, perfetto ma un po' freddo». Ferrio ha lavorato con l'orchestra sinfonica di Lugano, creando un suggestivo tappeto di archi, senza sezione ritmica, probabilmente ispirandosi ad una indimenticabile versione sinatriana di «Stardust», incisa appunto senza l'apporto di strumenti ritmici. Notevolissimo l'apporto del maestro Ferrio, accanto a Mina da decenni (e che fra l'altro in questi giorni è a Forte dei Marmi per lavorare già al nuovo album della cantante), ma anche quello della band: Andrea Braido(chitarre), Danilo Rea (tastiere), Massimo Moriconi (contrabbasso) e Alfredo Golino (batteria). A questi rodatissimi musicisti il merito di mettere a proprio agio la cantante, che qui ricrea quel clima di «coolness», quasi da jam session in studio, indispensabile per tentativi di questo genere. La sensazione è che Mina, che pure quando vuole sa ben usare la tecnologia, abbia voluto cantare come si faceva una volta, senza trucchi e senza inganni. Infatti ha voglia di dare di più. Le sorprese non sono finite: domenica 20 novembre, sul canale 500 del bouquet Sky, andrà in onda un video di otto minuti, in cui la cantante, alle prese con «Blue moon», canta e scherza con i musicisti in grande allegria. Molto curata l'immagine «adolescenziale», con il booklet scolastico e un'incredibile Mina bambina davanti ad una lavagna da aula scolastica. Onnivora allieva di un maestro indimenticabile. E da oggi, dopo l'esclusiva del brano «Strangers in the night» nei giorni scorsi, anche i clienti Tim potranno scaricare in esclusiva, grazie al servizio «i.Musica Store», il video che riprende Mina mentre interpreta, nella sala di registrazione «Blue Moon».

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