«Io e Berlusconi? Come cane e gatto»
Il "beffardo signore della risata", Antonio Ricci, autore del popolare tg satirico di Canale 5, non sgarra dalla sua massima, secondo la quale «non bisogna avere riguardo e rispetto per niente e per nessuno», nemmeno per il fedelissimo Iacchetti ("Solo come un cane" è la commedia che lo vede protagonista a teatro). La presentazione del ritorno di Enzino all'ovile di "Striscia" è l'occasione per il graffiante autore di sferzare a modo suo il mondo e i personaggi della tv. Ricci, s'è goduto il flop di Bonolis? «Le disgrazie di Paolino dimostrano che nessuno ha bisogno di eroi, nemmeno Canale 5. Bonolis rimane il difensore delle maghe che parlano coi morti; noi, invece, abbiamo sotterrato il mago di Vanna Marchi che parlava ai vivi. Adesso, lo aspetto al varco per suggere il famoso "chi siamo, da dove veniamo", quando partirà col suo prossimo programma "Il senso della vita"». Bonolis ha accusato "Striscia" di essere cambiata da quando non attacca più i poteri forti. Che fa, replica? «Ricordo a Paolino che siamo stati i primi a dare addosso al Governatore della Banca d'Italia, Fazio, per non parlare della Fiat, della mafia. Quando in Puglia tocchi i canili, attacchi la Sacra Corona Unita e, quando tocchi le discariche della Campania, vai contro la camorra. Altro che maghe e maghette che Bonolis ha avuto il coraggio di difendere al Tg1, invece di scusarsi. Anche con Fiorani siamo stati i primi a denunciare le spese bancarie gonfiate, grazie al nostro pubblico che ci segnala le malefatte sul sito di "Striscia". La credibilità e l'affetto della gente sono il nostro principale patrimonio. Tra poco toccherà alle assicurazioni. Ma non lo scriva, se no si organizzano». "Striscia" ha compiuto i 18 anni, per festeggiare si regalerà il nuovo album di Baglioni? «Andiamo sul pesante. Dal momento che lei conosce i miei punti deboli, le rivelerò che una volta, a Natale, mia moglie mi regalò il cofanetto con i cd di Baglioni. Di solito ci rido su, ma allora mi arrabbiai moltissimo. Ce l'ho avuta anche con Iacchetti che ci è andato assieme a Lampedusa, ma l'ho perdonato quando ho saputo che va dallo stesso chirurgo plastico di Baglioni. È vero, "Striscia" va per i 18 anni: ormai le "veline" hanno la stessa età del programma». E il nuovo programma che ha nel cassetto, quando lo tirerà fuori? «Finché "Paperissima" farà il maggiore ascolto della rete non posso ammazzarlo. Sa perché ho avuto fortuna in tv? Perché ho sempre fatto il contrario di Berlusconi. Lui voleva le star e io facevo "Drive in" con gli sconosciuti; lui puntava su "Premiatissima" e io tiravo fuori "Paperissima". Quando avrò 60 anni, metterò su una società di produzioni, poi comprerò 3 reti tv». E si candiderà alle elezioni politiche? «Come fa a saperlo? Prima, però, devo generare un figlio maschio: lo chiamerò Pier Antonio. A parte gli scherzi, a volte, a fare il contrario ci azzecchi. "Noisette" Del Noce, ad esempio, è una manna per gli altri: grazie a lui e al programma della Carlucci, al sabato sera, persino la De Filippi sembra moderna». Che ne è del suo ex bersaglio Bruno Vespa? «Lo sto rivalutando: nella sfrenata rincorsa al Leccisume chi può fare Vespa meglio di Vespa? Però, ho notato che si sta ringalluzzendo, è in preda a una tempesta ormonale e, quasi, quasi, ci ritorno su». Sabina Guzzanti ha fatto un docu-film e pare che anche Santoro ne abbia realizzato uno. E lei? «Sono pronto: mi basta mettere assieme dei servizi del Gabibbo-Moore e il gioco è fatto».