Vive da protagonista
,autrice di "Farfalla". Melissa P., al suo confronto, è una novizia. Alla casa editrice Mursia alzano barricate per difenderne l'identità, anche perché al suo più recente marito pare vada bene che lei sia così, ma non vuole che si sappia. Dicono solo che è una donna matura, milanese, bruna, di meridionale bellezza, laureata in filosofia, per un certo periodo insegnante di Lettere, per la quale gli studenti stravedevano finché il preside, con loro grande rammarico, non riuscì a liberarsene. Vita un po' turbolenta; più volte sposata e divorziata, per un certo periodo anche addetta a un tirassegno in Emilia, dove piazzava come bersaglio la riproduzione naturale del suo seno: code per far centro. Appassionata di specialità emiliane, non solo del ragù alla bolognese, ama molto viaggiare in posti esotici, specialmente musulmani: " Niente Cuba o Santo Domingo- fa sapere- rischi di trovarti fra le cosce la testa di un milanese che conosci". Imparata la danza del ventre, appassionata di etnologia, è vissuta per un certo periodo con una tribù beduina, magari non solo per motivi di studio. Traditrice e tradita, negli anni più recenti si era data al volontariato, lavorando in un call-center per afflitti da depressioni e solitudine: e mai operatore è stato tanto consolatorio, con generosi e onnicomprensivi interventi personali subito dopo il primo contatto telefonico, finché l'associazione per cui operava li ha ritenuti un po' esagerati. Un turbine, ma anche una donna qualunque all'apparenza, segretamente divorata da inesauribile brama sessuale che pratica senza risparmiarsi. Una donna della porta accanto, in eterna sfida alla fallocrazia di cui non intende fare a meno. F. M.