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LA PAURA, spiegano gli psichiatri, funziona, nel nostro organismo come la sirena che ci avverte se uno ...

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Il titolo richiama una frase del filosofo Montaigne: «La paura è la cosa di cui ho più paura». André (francese come Montaigne) è uno psichiatra che ha già pubblicato libri di grande successo (anche in Italia), fra i quali «Vivere felici». «I problemi - spiega André a proposito della paura - sorgono quando il segnale d'allarme non è regolato correttamente». Quando cioè, da strumento fisiologico di difesa, lo stato d'animo degenera in patologia. Quando diventa panico incontrollabile. Quando la paura (immotivata e irrazionale) assume i contorni della fobia. L'Organizzazione mondiale della Sanità sostiene che un adulto su due soffre di paure (il che è normale) mentre il 12 per cento soffre di fobie (molto meno normale). André elenca meticolosamente le fobie più comuni (partendo dalla classificazione di Freud) per arrivare al vocabolarietto di neologismi (di derivazione greca) che individua alcune di esse. L'acrofobia indica la paura del vuoto, l'aerodromofobia quella dei viaggi in aereo, l'algofobia la paura del dolore, l'astrafobia quella dei fulmini, la brontofobia dei tuoni, la cheimofobia dei temporali e delle tempeste, l'emofobia quella del sangue, la creatofobia della carne, la belonefobia degli aghi e degli spilli, la monofobia di rimanere soli, l'oicofobia di rientrare in casa dopo una degenza in ospedale, la siderodromofobia dei viaggi in treno, la tafofobia di essere sepolti vivi, la tricofobia dei peli e la pterofobia delle piume. E poi c'è la griglia delle paure degli animali (zoofobia): ornitofobia (uccelli), ailurofobia (gatti), cinofobia (cani), musofobia (topi), aracnofobia (ragni). E via spaventandosi. Per completare questo quadro di allarmi esagerati, merita di essere citata la più stravagante fra tutte le patologie, che è la fobofobia, la paura di avere paura. «Da quasi vent'anni - racconta André - curo persone che soffrono di paure eccessive, e accompagno i miei pazienti in tutti i luoghi che li spaventano, cercando di aiutarli a lottare contro le loro paure. Il coraggio e l'energia a cui ricorrono per affrontarle dimostrano che si trovano a una distanza di anni-luce da quello che certa gente pensa: i fobici sono considerati individui deboli, rassegnati». Lo psicoterapeuta aiuta il malato a cercare un equilibrio, dimostrandogli che il problema è meno grave di quanto sembri. Qualche menzogna e molto buonsenso: una ricetta che ha sempre fatto effetto per limitare i danni. Si racconta che il navigatore portoghese Vasco de Gama, quando i suoi marinai furono attanagliati dalla paura per una tempesta, li rassicurò dicendo: «Non è niente. È il mare che trema al nostro cospetto». Vale, insomma, il buonsenso. All'autore di questo libro sarebbe piaciuto un aneddoto riferito a Gioacchino Rossini, uomo spiritosissimo. Una sera, in un salotto (lui presente), la padrona di casa fu invitata a cantare una romanza di un'opera del musicista. Lei si schermì, rivolgendosi al maestro: «Come faccio a cantare davanti a voi? Sapeste che paura ho addosso...». Lui, prontissimo, replicò: «E che dovrei dire io, allora?». M. T.

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