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Cinema in rivolta, telefonini proibiti per la Kidman

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Sospeso l'arrivo della pellicola di prima visione sui mini-schermi. Chiesta una regolamentazione

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L'annuncio della novità era stato dato giorni fa: la pellicola di Sidney Pollack, interpretata anche da Sean Penn, sarebbe dovuta essere la prima di una lunga serie, tutti film di prima visione da potersi vedere anche sui «videofonini» e questo grazie ad un accordo tra la casa produttrice Eagle con il gestore di telefonia 3 Italia. Il primo film nuovo di zecca sul videofonino doveva arrivare ieri, ma l'iniziativa, a parte qualche perplessità per la grandezza dello schermo (due pollici), ha sollevato tali polemiche da parte dei gestori delle sale cinematografiche, tanto che è stata sospesa. La protesta degli esercenti, fatta senza comunicati ufficiali, ma solo attraverso il passa parola tra i gestori delle sale, ha avuto un effetto decisivo. Nell'ultimo week end, secondo i dati Cinetel, «The interpreter» ha avuto 161 sale in meno della scorsa settimana e questo essendo uscito da appena due week end. Non a caso il thriller con Nicole Kidman è sceso dal secondo al nono posto, con una inevitabile e rilevante riduzione del guadagno. Secondo l'Anec, l'associazione nazionale degli esercenti cinema, l'episodio di «The interpreter», dimostra per l'ennesima volta che serve urgentemente una regolamentazione delle «finestre», i periodi previsti per il passaggio di un film dalle sale ad altre forme di visione. A questo punto non è chiaro cosa accadrà dell'accordo tra 3 e la Eagle, infatti non ci sono precedenti, l'Italia sarebbe stato il primo Paese con i film in prima visione sui videofonini. Nessun impedimento, invece, per i film meno recenti e già nel circuito dei dvd e delle videocassette.

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