Un Napoleon campione di scemenza
DEI SEDICENNI scemi, A contatto con degli adulti appena un po' furbastri. Naturalmente in una scuola dove l'evento più importante è l'elezione di un allievo che rappresenti tutti gli altri. La vittoria va a un messicano, scemo come i compagni, ma solo perché gli dà ma forte un coetaneo, il Napoleon Dynamite del titolo, che si esibisce in una specie di balletto dato che lì, a onore e gloria delle scuole americane, per essere eletti non bastano i meriti, quasi inesistenti, ma i canti e i salti con cui si fanno sostenere... Il resto, più o meno, è su questo tono, in una cittadina molto rurale dell'Idaho dove il protagonista, con una nonna assente perché in viaggio con un amante e un fratello scemo almeno quanto lui, deambula tra fatti e fratellastri di nessuna consistenza che, a parte quello nel finale, non arrivano ad alcuna conclusione. Ci ha raccontato queste storielle un esordiente dell'Idaho (anche lui), tale Jared Ness, che, per la parte del protagonista, si è rivolto a un altro esordiente, Jon Heder, capelli rossi e ricciuti, occhiali da miope, doppiato nella versione italiana (immagino sulla falsariga di quella originale) da una voce di naso non dissimile da quella di certi bambini prima di essere operati di adenoidi. Si sforza di far ridere con una comicità un po' tonta e vagamente surreale, ma il contesto ha sapori così scarsi che anche i suoi tentativi (e quelli altrettanto vacui del regista) vanno quasi sempre a vuoto. G. L. R.