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«RITORNO a fare i programmi per i quali sono stato ingaggiato».

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.Sempre secondo il sito di Roberto D'Agostino, la decisione di Bonolis di lasciare sarebbe motivata dai difficili rapporti con la struttura sportiva di Mediaset, guidata da Ettore Rognoni: «Principale motivo della contesa: chi decide quali giornalisti sportivi invitare a concionare sui gollonzoli di campionato». Senza dimenticare «il mancato feeling» tra il conduttore e Monica Vanali, «pupilla di Rognoni». Oltre 60 milioni di euro sono costati i diritti del campionato a Mediaset, 8 milioni l'anno invece l'ingaggio di Bonolis. Nonostante ciò la «messa laica» promessa da Bonolis e condita dall'ironia sua e della Gialappa's è fallita. Alla struttura dello sport di Mediaset, guidata da Ettore Rognoni, spettava il ruolo di curare soprattutto la parte tecnica del programma (i collegamenti e i servizi dai campi) e la scelta di affidare alla giornalista Monica Vanali il compito di affiancare il conduttore». La parola è poi passata inevitabilmente agli ascolti: la prima puntata ha fatto segnare 3.248.000 telespettatori pari al 27.14% di share, dati probabilmente inferiori alle attese. Subito Bonolis si è messo al lavoro con gli autori, annunciando che tutti i filmati delle partite sarebbero stati inseriti nella prima ora del programma. Dopo un miglioramento nella seconda puntata (3.477.000 con il 29.21% nella prima parte, con picchi del 33%, 3.817.000 con il 24.91% nella seconda), Serie A è di nuovo calato (3.556.000 con il 26.20% e 3.735.000 con il 22.10%). Il 21 settembre, è fallito anche l'esperimento in prima serata di Un mercoledì da tifosi (3.686.000 con il 14%), strapazzato dal debutto dell'Isola dei famosi 3 su Raidue (5.667.000 con il 28.31%). La domenica successiva, un nuovo recupero (3.455.000 con il 28.35% nella prima parte). Il 2 ottobre su Raiuno è partita la nuova Domenica in, con le ultime due ore affidate a Pippo Baudo, e il programma di Canale 5 ne ha sofferto chiaramente: 3.401.000 con il 22.56% (sempre limitandosi alla prima parte), 3.415.000 con il 24.57%, poi un miglioramento con 4.038.000 con il 25.73%. Domenica scorsa Bonolis ha dato forfait: ufficialmente per un'indisposizione, ma i dubbi si incrociavano già con i gossip sull'attrito all'interno del programma. Senza il conduttore e senza Juve, Inter e Milan Serie A, con la sola Monica Vanali, ha fatto segnare nella prima parte 3.316.000 con il 19.47%. «Il calcio pretende rispetto da tutti - ha detto Tonino Carino, uno dei protagonisti di Novantesimo minuto - Bonolis forse ha avuto troppa fiducia in se stesso. Già presentarsi in uno studio con alle spalle uno stadio vuoto non è stato un bel segnale, come a dire: "Qui basto io...". Dalla mia esperienza - ha aggiunto - posso dire che sono i gol che parlano da soli e che danno il successo, diluire le immagini delle partite su due ore di trasmissione è stato un errore, ai miei tempi si racchiudeva tutto in 40', il ritmo era il nostro segreto: facevamo anche 12 milioni e mezzo di spettatori».

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