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Ezio Greggio

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per il cinema diventa serio

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Il comico più vulcanico del momento non nasconde, tuttavia, un pizzico di amarezza per l'emarginazione subìta dalla commedia cinematografica. Greggio, qual è lo stato della commedia italiana? «Basterebbe poco per migliorare le cose. Abbiamo molti talenti in Italia: se solo personaggi come Verdone, Benigni, Pieraccioni e altri, si mettessero più in gioco, proponendo sceneggiature di respiro internazionale, faremmo un bel passo avanti. È assurdo che da noi non ci si vergogni di avere dei festival che trascurano un genere così importante. Sono andato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia per consegnare di persona un tapiro a Muller e a Croff e per chiedere loro di dare più spazio a questo genere, tanto amato dal pubblico, ma tanto emarginato dalle rassegne. L'idea di realizzare il festival di Montecarlo è nata proprio dal desiderio di far rinascere la commedia. Quest'anno faremo due grandi omaggi: ad Annie Girardot e a Mario Monicelli. Giovanni Veronesi verrà premiato e poi ci saranno tanti ospiti: da Edouard Molinaro, regista de "Il vizietto", che sarà presidente della giuria, a Bud Spencer, Omar Sharif, Christian De Sica, Nancy Brilli, Giuliana De Sio, Danny Quinn, Sergio Muniz, Walter Nudo e il team di Striscia al completo, con Franco Neri, le veline Thaissa e Melissa». Oltre a «Striscia la notizia», ha in serbo altri progetti televisivi? «Dopo 18 anni "Striscia" continua a darci sempre grandi soddisfazioni. Mi dispiace per Bonolis che si debba dare malato: ma è necessario che i programmi vadano bene e credo che sia fondamentale avere un buon format. Ora, infatti, ai "pacchi" c'è Pupo e l'audience è alta come lo era ai tempi di Bonolis. Finita "Striscia", che condurrò fino al festival di Sanremo, ho in mente un film tv con Franco Neri e Iachetti: sarà girato in un ambiente nuovo, mai sfruttato prima dalla tv italiana. Vi sorprenderò tutti». Oltre al Festival de la Comédie, quali sono invece le sue ambizioni cinematografiche? «C'è nell'aria un progetto con Carlo Vanzina, e in primavera metterò da parte gli abiti del comico per dedicarmi, per la prima volta, ad un un ruolo serio in un film italiano. Un'esperienza sfiorata poco tempo fa con Pupi Avati, che mi voleva nel suo film "Quando arrivano le ragazze?". E poi, ho davvero intenzione di mettermi dietro la macchina da presa come regista, per realizzare un film comicaiolo, alla Mel Brooks, il quale, quando lavoravamo insieme, mi diceva sempre che ero pazzo ad avere ambizioni nel cinema. In effetti, fare un film è molto impegnativo, ma c'è troppa penuria di belle commedie. Ad esempio, quest'anno al festival di Montecarlo, tra i 7 film in gara, non ne figura nessuno italiano: con Giorgio Gosetti, il direttore artistico, non ne abbiamo trovati, mentre le commedie spagnole e nordeuropee sono deliziose».

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