«Il razzismo oggi è figlio della paura»

Questa, più che un'ipotesi, sembra la tesi che ha convinto il canadese Paul Haggis a dirigere «Crash - Contatto fisico», film indipendente prodotto dal regista stesso (candidato all'Oscar per la sceneggiatura di «Million Dollar Baby») e dall'attore Don Cheadle, tra i protagonisti del film, con Sandra Bullock e Matt Dillon. La pellicola, costata 6 milioni di dollari, ha già incassato 60 milioni di dollari in Usa e sarà distribuita in Italia dall'11 novembre in 200 copie dalla Filmauro di Aurelio De Laurentiis. La storia, dura ma alla fine ammorbidita dalla speranza di un mondo migliore, è ricca di personaggi: c'è la borghese bianca sposata con un procuratore, un iraniano, l'agente di polizia che palpa davanti al marito una donna di colore fermata dalla sua pattuglia, in mezzo ad una Los Angeles che, oggi più che mai, ha paura dello straniero. «Sono il più cinico degli ottimisti» ha ironizzato Haggis, ieri a Roma con Aurelio De Laurentiis - Ho scelto un cast multietnico, con personaggi che s'incrociano tra loro e nessuno è al riparo dalla propria intolleranza verso l'altro, perché tutti hanno paura. Il razzismo, in Usa, è diverso rispetto ad anni fa: oggi è molto più nascosto. Ho girato questo film in 35 giorni, nei quali ho persino subìto un infarto. Ma sono stato premiato dal pubblico, che non è né stupido né intelligente, non mi piace fare distinzioni. Il problema è degli Studios che sono pigri e, per non rischiare, realizzano lo stesso identico film per lo stesso identico pubblico. L'idea della sceneggiatura è nata dopo che sono stato derubato, a Los Angeles, della mia auto (una Porsche) da due uomini armati. Mi sono deciso a scriverla solo dopo l'11 settembre, una tragedia che è toccata a noi americani, ma accadono tanti eventi tragici nel mondo che subito dimentichiamo. Ad esempio, ci fanno sapere solo il numero degli americani morti in Iraq, ma quanti sono quelli degli altri Paesi, iracheni compresi? È per questo che a volte mi sento in imbarazzo ad essere americano». Dopo questo esordio alla regia, Haggis sta già pensando di realizzare il suo secondo film, «Death and Dishonor», storia di un padre (interpretatato forse da Clint Eastwood) alla ricerca del figlio soldato, disperso nella guerra in Iraq. Sono intanto finite le riprese del prossimo film di Clint Eastwood, «Flags of Our Fathers», di cui Haggis ha curato la sceneggiatura e un'altra ne sta scrivendo per il remake americano de «L'ultimo bacio» di Muccino, che sarà diretto da Tony Goldwyn. Infine, scriverà pure l'atteso «Casino Royale», con Daniel Craig, nel quale reinventerà il personaggio di James Bond.