Dorelli in swing
Dopo il successo notevole del cd "Swingin'", con etichetta Carosello Records, venduto in oltre 150mila copie (tra negozi ed edicola), il brillante concerto che Dorelli aveva registrato all'Auditorium Parco della Musica, a Roma, è disponibile ora anche in versione dvd. Prodotto dalla moglie, l'attrice Gloria Guida, realizzato dal produttore di videoclip Piangi Magnoni, "Johnny Dorelli Swingin' Live" mostra con spettacolari ed eleganti immagini il 67enne cantante milanese mentre, accompagnato dai 61 musicisti dell'Orchestra Sinfonietta diretta da Gianni Ferrio, interpreta con gran gusto i massimi successi swing di sempre, da "South of the Border" a "New York New York", da "Night and Day" a "The Lady is a Tramp": 21 brani in tutto, in cui non mancano i cavalli di battaglia di Johnny, come "Il Padrino", "Lettera a Pinocchio", "L'immensità". Il dvd sarà in circolazione dal 4 novembre, come hanno confermato Dorelli e la Guida, a Milano. «Bene o male, erano 15 anni che non incidevo e questa è stata un'occasione davvero speciale - ha commentato Johnny Dorelli -. Sentire dietro le spalle 61 orchestrali è una bella spinta. Mi sono divertito molto e devo ringraziare Gloria che mi ha spronato a realizzare questo concerto che suggella i miei 50 anni di swing. È una cosa che si può anche rifare. Quest'anno, devo riprendere a Teatro "I ragazzi irresistibili". Poi, l'anno prossimo, potremmo mettere in piedi un minitour». Il rilancio del genere swing da parte di giovani cantanti come Michael Bublé, in qualche modo, l'ha invogliata a tornare a cantare? «Sì, ma senza cercare confronti. Bublé è bravo e sa spaziare dalle canzoni del passato a quelle di oggi. Sono in gamba questi giovani, hanno talento e, secondo me, è positivo che abbiano successo: vuol dire che questo genere è ancora vivo e richiesto dal pubblico». Qual è il brano che le ha dato più gratificazioni? «"Lettera a Pinocchio": da 40 anni, ogni Natale, rinasce. L'hanno inciso anche altri, ma la gente compra sempre il mio». Ora che ha rotto il ghiaccio, tornerebbe a Sanremo? «Mi piacerebbe rifare Sanremo, ma non in gara, la competizione mi dà fastidio. Con Modugno vinsi il Festival due volte di seguito (cantammo "Nel blu dipinto di blu" e "Piove"): lui mi chiamò anche il terzo anno, quando cantò "Libero". Ma io volevo verificare cosa sarei riuscito a combinare da solo e preferii cantare "Notte mia" (fui in coppia con Julia De Palma). Non vinsi, ma sono ancora qui». È tornato alla canzone; l'anno scorso, con "Ma quando arrivano le ragazze", di Pupi Avati, è ricomparso sullo schermo: tornerebbe anche in tv, magari a condurre un reality show? «Per uno come me, è un momento difficile per scegliere di ritornare in tv. Il varietà non c'è più e non saprei che pesci pigliare. Un reality? No grazie, non li vedo mai, perché dopo qualche minuto mi addormento. Dopo 12 anni di "Gran Varietà" alla radio, 43 film, 30 anni di Teatro, tanta Tv e tantissime serate, forse sono un po' stanco».