Firme contro l'Italiano «ghettizzato»
Dalle istituzioni statali alle associazioni culturali, la protesta è stata netta ed immediata. Ad affiancare il nostro Paese in questa inattesa disputa sono giunte numerose le testimonianze da ogni parte del mondo, pronte a difendere l'idioma di Dante e a ribadire quell'importanza culturale e politica che ha reso l'italiano uno dei pilastri della Comunità Europea. In questo contesto di controversie e di tavole rotonde ad hoc si inquadra l'iniziativa promossa da Alfredo Antoniozzi, eurodeputato di Forza Italia, già propositore di un forum per consentire ai cittadini italiani di esprimere la propria opinione sul "caso Barroso". Oggi, a distanza di sette mesi, l'europarlamentare sta diffondendo una lettera in cerca di sottoscrizioni da recapitare proprio al presidente Barroso con l'esplicita richiesta di un «un regime linguistico comunitario piú chiaro e, soprattutto, con regole scritte», la cui mancanza in sede di Commissione Europea, a detta di Antoniozzi, impedirebbe alla nostra lingua di ottenere il giusto riconoscimento. Giusto per un Paese come l'Italia, fondatore e comprimario della scena politica europea.