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Il piccione che affossò Hitler

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Anche Enzo Salvi tra i doppiatori dei coraggiosi pennuti porta-ordini

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Con questo slogan, buttando un occhio all'attualità, Enzo Salvi lancia «Valiant», l'ultima avventura creata dai produttori di Shrek. Sulla scia del grande successo di pubblico (composto oltre che da bambini anche da una consistente flotta di adulti), che il genere sta riscuotendo in questi ultimi tempi. La storia di un pennuto imbranato ma coraggioso che insieme ad un gruppo di strampalati amici si rivela essenziale per il D-Day dello sbarco in Normandia. Nelle sale da domani distribuito da Medusa, anche in «Valiant», come è ormai consuetudine, i personaggi parlano attraverso le voci di un famoso gruppetto di attori italiani. Alla sua prima prova da doppiatore il comico Enzo Salvi (Bugsy), esperienza ormai consolidata per il raffinato Daniele Formica (Snobby), Francesca Draghetti della Premiata Ditta è invece la topina partigiana francese (Charles De Girl) e Francesco Pannofino il cattivone falco tedesco (Von Krauten). Il doppiatore Massimiliano Manfredi anima Valiant, il protagonista, il quale nella versione originale si avvale della parola di Ewan McGregor. Un passaggio quasi obbligato visto che Manfredi è la voce ufficiale made in Italy di McGregor. «Perchè mi hanno scelto? Perchè i bambini sono i miei primi grandi sostenitori - dice Er Cipolla che a fine novembre sarà sul set del nuovo film di Vittorio Cecchi Gori «Pazzo di lei», in un ruolo da protagonista accanto alla bella Valeria Marini, diretti da Pipolo - Ho due figli di 12 e 7 anni e da sempre ho sperato di poter essere in un cartone animato». Non nasconde la complessità dell'impresa Enzo Salvi. «Manfredi in un giorno ha svolto tutto il lavoro, a me ne sono voluti almeno tre per ingranare il personaggio. Un impegno che richiede una enorme professionalità. Anche perchè oggi - aggiunge ironico - schiacciati tra reality e cronaca in diretta l'unica ancora di salvezza restano i cartoon». «Le mie origini irlandesi mi hanno spinto ad accettare il ruolo di questo inglese un po' scemotto» scherza Daniele Formica che a primavera porterà in teatro una nuova pièce, «Separazione», protagonista una coppia in procinto di divorziare. Un argomento affrontato in vari modi, imitando di volta in volta lo stile di Bergman, oppure quello di Almodóvar, dei Monty Python, o rifacendo il verso alla commedia maniera Doris Day o al tipico noir anni '40.

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