Alla Società «Dante Alighieri» e a Sartori il «Nobel» delle Asturie
Si presenta così la cerimonia di consegna del Premio Principe delle Asturie, istituito nel 1980 dall'omonima Fondazione per onorare l'attività scientifica, tecnica, culturale e sociale svolta da persone, gruppi di lavoro e istituzioni nell'ambito internazionale i cui risultati siano un esempio per l'Umanità. Un riconoscimento, il più prestigioso assegnato dalle Istituzioni spagnole e consegnato personalmente da S.A.R. il Principe delle Asturie, Felipe di Borbone e Grecia, che oggi vivrà il suo atto conclusivo nel suggestivo scenario del Teatro Campoamor di Oviedo, città della Spagna nord-occidentale e capoluogo delle Asturie. Da Umberto Eco a Vittorio Gassman, da Indro Montanelli a Claudio Magris fino a Nelson Mandela, la storia del Premio Principe delle Asturie, suddiviso in otto sezioni (Arte, Comunicazione e Umanistica, Concordia, Cooperazione Internazionale, Letteratura, Ricerca Scientifica e Tecnica, Scienze Sociali, Sport) ci parla dal 1980 di personaggi che hanno scritto pagine indelebili nelle rispettive categorie ed anche in questa edizione le onorificenze celebri non mancheranno. Saranno premiati, tra gli altri, il pilota Fernando Alonso per lo Sport, il prof. Giovanni Sartori per le Scienze Sociali e la scrittrice Nélida Piñon per la Letteratura; ma la categoria che quest'anno sembra poter rivestire un ruolo più significativo nell'ottica delle difficoltà ideologiche vissute dal mondo contemporaneo è Comunicazione e Umanistica, che ha visto trionfare congiuntamente le sei grandi Istituzioni culturali europee: l'Alliance Française, il British Council, il Goethe Institut, l'Istituto Cervantes, l'Istituto Camões e, per l'Italia, la Società Dante Alighieri. «Per l'apporto dato allo scopo comune di preservare e diffondere il patrimonio culturale europeo mediante l'insegnamento, a milioni di persone in tutti i continenti, delle rispettive lingue nazionali, così come delle tradizioni letterarie ed artistiche e dei valori etici e umanistici su cui si fonda la civiltà occidentale». Questa è la motivazione espressa dalla giuria. Una motivazione capace di ribadire l'importanza straordinaria dell'attività degli enti premiati, il cui impegno ha permesso e permette di mantenere intatti da un lato l'imprescindibile sentimento di identità nazionale e dall'altro gli ideali e le virtù che sorreggono la vita dell'intero continente europeo. Non a caso per rappresentare l'identità del nostro Paese è stata scelta la «Dante Alighieri» che, con oltre 5.500 corsi di lingua in tutto il mondo rivolti a più di 200 mila studenti stranieri, costituisce oggi la più grande Rete per la diffusione della lingua e della cultura italiane. Impegnata dal 1999 in un vasto progetto di formazione culturale e di integrazione linguistica per immigrati extracomunitari, la «Dante» svolge, in collaborazione con la Direzione Generale per l'Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un'opera di sostegno a quei lavoratori provenienti dai Paesi del Nord Africa e dei Balcani, favorendone l'inserimento sociale nel contesto europeo. Un programma coordinato con la Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, che sostiene concretamente la nuova attività didattica dei Comitati della Società all'estero. «Questa premiazione onora la Spagna - afferma l'Ambasciatore Bruno Bottai, Presidente della "Dante", che riceverà l'ambito Premio dalle mani di S.A.R. Felipe di Borbone e Grecia - , un Paese fratello che ha elaborato insieme a noi da più di due millenni la civiltà del nostro continente, estendendola via via anche in terre lontane». Intanto l''Associazione spagnola per il recupero della memoria storica ha denunciato l'assegnazione del Premio Principe delle Asturie per la Concordia all'ordine delle Sorelle della Carità di San Vincenzo, che accusa di essere state «le carceriere del franchismo». L'Armh, che riunisce i familiari delle vittime del fran