Il sovrintendente Lissner «La Scala lavora e basta»

Stephane Lissner, da cinque mesi sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, ha tenuto banco, ieri, al Palais sulla Croisette, in occasione della presentazione alle tv internazionali di «Idomeneo re di Creta», di Mozart, realizzata da Rai Trade, la società affiliata Rai che commercializza i prodotti della casa madre e di altri marchi. Lissner, che era in compagnia di Maria Di Freda, direttrice dei rapporti istituzionali della Scala, è tornato sulle dichiarazioni di Berlusconi (ieri apprezzate anche dal sindaco di Milano, Gabriele Albertini) che martedì scorso aveva giudicato eccessivi i mille lavoratori della Scala, sostenendo che ne sarebbero sufficienti 400. Il sovrintendente scaligero ha chiesto ai politici di non scatenare polemiche e di contribuire a creare «quel clima di pace di cui abbiamo tanto bisogno dopo due anni di litigi feroci. Nella prossima stagione alla Scala andranno in scena 250 recite e l'unica cosa che ci serve è lavorare, lavorare, lavorare», ha dichiarato Lissner, rivolgendosi ai padroni di casa Roberto Di Russo, Nicola Cona e Alba Calia, rispettivamente presidente, amministratore delegato e vicepresidente di Rai Trade. A Cannes, la consociata Rai ha già siglato due contratti per la messa in onda della prima del 2005 alla Scala: i francesi di Arte e i tedeschi di Zdf sono stati i più lesti ad aggiudicarsi i diritti dell'«Idomeneo» che debutterà il 7 dicembre, con la direzione del giovane Daniel Harding e la regia di Luc Bondy. Intanto, grazie alla partnership con i nippotedeschi di Tdk, Rai Trade sta proponendo al Mipcom due nuovi titoli della Scala, l'opera «Moise et Pharaon, ou Le passage de la Mer Rouge» di Rossini, e il balletto «Il lago dei cigni», di Tchaikovsky, che vanno ad aggiungersi alle collezioni di «Palco alla Scala» e «Scala Millennium», messe insieme in circa 30 anni di stretta collaborazione tra la Tv pubblica italiana e il più prestigioso Teatro del mondo, come ha ricordato Nicola Cona, amministratore delegato di Rai Trade. Stephane Lissner, dal canto suo, dopo aver ribadito che, in seguito al decreto ministeriale del 15 gennaio '98, «alla Scala lavorano 825 persone, di cui oltre la metà è massa artistica, cioé fanno parte del coro, orchestra, corpo di ballo, realizzazione di costumi e scenografie. La Scala deve aprirsi all'Europa e al mondo. Per questo realizzeremo delle coproduzioni con i teatri di Parigi, Madrid, Berlino e New York. L'"Idomeneo" è il primo passo in questa direzione». Il sovrintendente scaligero, che evidentemente non si aspettava l'attacco del presidente del Consiglio, ha così chiuso la questione: «L'unità dell'Europa finora si è basata sull'economia. Ora si deve costruire il resto, iniziando dalla cultura e dall'arte, che non piacciono ai politici perché rappresentano le domande della gente. Si tratta di un'operazione difficile che richiede un lavoro enorme, indispensabile per costruire una società». Intanto Cesare Rimini è stato eletto ieri sera all'unanimità presidente dell'Orchestra Filarmonica della Scala.