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Attraverso Internet Roma riconquista l'impero

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Musei romani in Europa». Vi parteciperanno i direttori di dieci Musei di Arte Romana dislocati in sette diversi Paesi europei e precisamente in alcune capitali delle province dell'Impero: Conimbriga (Portogallo), Tarragona, Cordoba, Mèrida (tutte e tre in Spagna), Toulouse (Francia), Arles (Francia), Koln (Germania), Bath (Gran Bretagna), Costanza (Romania) e naturalmente Roma, con il Museo dei Fori Imperiali, in corso di fondazione e che sarà rappresentato da Lucrezia Ungaro, attuale responsabile dei Mercati di Traiano. Il convegno ha lo scopo di favorire un sempre maggiore scambio di esperienze e di iniziative fra strutture museali che invece spesso comunicano raramente tra loro. In qualche modo fin dall'anno scorso si è individuata la necessità di creare una rete collaborativa fra i maggiori musei europei di Arte Romana, con un progetto-pilota anche per istituzioni museali che si occupano di altri periodi. Utilizzando soprattutto le tecnologie informatiche ma valorizzando anche la costituzione di progetti museali ed espositivi comuni, ogni museo entrerà idealmente anche negli altri per tentare di ricostituire l'omogeneità culturale dell'arte romana ma anche i suoi caratteri locali, diversi di provincia in provincia. Attraverso la rete informatica sarà creato un corridoio privilegiato di informazioni scientifiche tra conservatori dei musei e studiosi di tutto il mondo. Inoltre questa neonata rete museale europea comunicherà collettivamente la propria missione didattica per rispondere anche alla sempre crescente domanda turistica. In occasione del convegno sarà presentato l'innovativo sito web rivolto al pubblico che avrà le stesse caratteristiche grafiche e di articolazione per tutti e dieci i musei, proprio per sottolineare il comune progetto culturale. Ogni relatore illustrerà inoltre le particolarità del proprio museo di appartenenza mettendo al servizio degli altri colleghi la propria esperienza specifica. Esemplare in questo senso sembra il modello del Museo delle Terme Romane di Bath, con la sorgente sacra, il tempio di Sulis-Minerva, la città di Aquae Sulis. Il sito archeologico è organizzato in modo perfetto ed accoglie 900.000 visitatori all'anno, sviluppando soprattutto attività educative e lezioni che invece mancano nei nostri musei. È già stato preparato un piano di sviluppo del museo per i prossimi cinque anni che amplierà le zone visitabili e darà ampio spazio ad un programma di conservazione per tutte le aree del sito. Straordinario modello organizzativo è anche quello del Museo Archeologico ed Etnologico di Còrdoba, che fu capitale della Betica. La sua collezione romana viene incrementata \cui immediata collocazione museale è favorita da una pionieristica normativa archeologica sviluppata dalla Regione Andalusia. Inoltre questo museo ha la particolarità di ospitare, oltre alle collezioni, anche uno spazio architettonico complesso come il teatro che costituisce uno dei punti di maggior forza ed attrattiva della Còrdoba romana.

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