di LUCIANA VECCHIOLI ATTORE, regista ed anche cantautore con all'attivo ben tre album.
Personaggio esuberante, generoso, sempre disponibile alla battuta e ad una serata con gli amici, ha lavorato con i migliori registi italiani da Pupi Avati ai fratelli Taviani, ben felice anche di rischiare in opere di autori emergenti. Da domani sarà a Trieste sul set del nuovo blindatissimo film di Giuseppe Tornatore. Il titolo è per il momento «La sconosciuta», un cast di prima qualità che vede protagonisti attori come Michele Placido, Piera Degli Esposti e Claudia Gerini. E per capire meglio di cosa si tratta abbiamo cercato di carpire qualche informazione proprio all'attore. Haber, almeno ci dica quale sarà il suo personaggio... «Premesso che ho giurato su quello che ho più caro di non rivelare nulla, posso solo dire che sarò un portiere di un palazzo, una figura determinante, un personaggio bellissimo in un noir di grande suspance». La sentiamo nervoso, è forse l'ansia di lavorare con un regista del calibro di Tornatore? «Ma quale paura, con Giuseppe ci conosciamo da anni, tra di noi c'è sempre stata simpatia ed amicizia. La verità è che sono papà da poco più di un anno di una meravigliosa bambina che si chiama Celeste. Il ruolo più bello della mia vita. Da single incallito mi sono ritrovato con moglie, figlia e baby sitter (ride divertito rivolgendosi all'attuale compagna ndr). Una vera fatica». In genere che rapporto instaura con chi la dirige? «Cerco di essere il più collaborativo possibile, di dare il meglio, con chiunque. Però se ho un'idea rispetto ad una battuta o a una inquadratura la dico tranquillamente. Se viene accettata bene, altrimenti non mi offendo». Lei ha lavorato con i più importanti registi italiani. «Beh, le posso dire a questo proposito che tornerò a recitare con i fratelli Taviani dopo la prima esperienza con loro in "Sotto il segno dello scorpione". Sono davvero felice. Pensi che abitiamo nello stesso quartiere, a Monteverde, ed inevitabilmente ci incontriamo e ogni volta mi propongo spudoratamente. Loro poi vengono a teatro a vedere i miei spettacoli, facendomi sempre un sacco di complimenti. A giugno dovrebbero iniziare le riprese del loro nuovo lungometraggio "La masseria delle allodole", sulla diaspora tra gli armeni ed i turchi. Ho una bella parte, un servo alle dipendenze di una famiglia». Presto tornerà a lavorare anche con un altro grande vecchio del nostro cinema, Mario Monicelli. «Questo è il quinto film che faremo insieme. Si intitola "La rosa del deserto", con Michele Placido e Giorgio Pasotti. Inutile dire che lo adoro, perchè ci somigliano moltissimo. A 90 anni è lucidissimo, spero vivamente di arrivare anch'io alla sua età in quelle condizioni. Nessuno dei due ha peli sulla lingua e diciamo sempre quello che pensiamo, anche a costo di farci dei nemici. Non ci rinunciamo, è più forte di noi».