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«Il mio Sud che tanto piace al Nord»

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FRANCO NERI

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Per Franco Neri, consegnato alla notorietà da «Zelig Circus» con il tormentone «Franco, oh Franco!», si prepara una stagione fitta di impegni. Dopo Gaetano, un suo improbabile suo cognato, ha in cantiere un'altra parodia? «Sarà la zia di tutti gli italiani che ovviamente non potrà che essere calabrese. Una donnina simpatica che dispensa consigli saggi ma molto paesani. Ci stavo pensando da tempo. Adesso il personaggio è pronto a esordire e lo alterneremo con Gaetano». Perché lascerà «Striscia» a novembre? «Sarò impegnato nelle prove della prossima edizione di "Zelig Circus" all'esordio a fine di gennaio. Proporrò nuove storie del mio personaggio». Ha recentemente debuttato al Ciak di Milano con lo spettacolo teatrale «Franco, oh Franco!». Ce ne racconta i contenuti? «Intanto resterò al Ciak fino al 30 ottobre. Arriverò a Roma nei primi mesi del 2006. Lo spettacolo è un one man show nel quale rimango in scena per due ore, trasformandomi in vari personaggi, tra cui una cognata immaginaria, che raccontano storie del Sud. E la gente del Nord si diverte». C'è un suo film in uscita. Racconta ancora una storia del Sud? «Unisco Nord e Sud. La pellicola che ha per titolo "Sono tornato al Nord" sarà nelle sale nei primi mesi del 2006. È la vicenda di un ragazzo del meridione che viene invitato da uno zio a lavorare in una fabbrica di Torino rivelatasi abusiva. Quando tutto sembra perduto, al ragazzo giunge la notizia di una misteriosa eredità. Nel film torna a recitare l'attrice Margherita Fumero». A che punto è il progetto di fiction in coppia con Greggio? «Ci stiamo lavorando. Scriveremo insieme la sceneggiatura. Pensiamo di trasformarci in due fratelli, o due amici come Gianni e Pinotto, oppure due cognati ritrovati, oppure ancora due signori che prima si odiano e poi finiscono per volersi bene. Mi sento in grande affinità con Ezio Greggio. Lui è un vero cannibale della Tv». Non è che ha in cantiere anche il terzo libro? «Il mio principale obbiettivo è salire sul palcoscenico. Scrivere è solo un diversivo».

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