Origini del mondo in poesia
In «Genesis» la nascita della vita con le immagini degli animali
Se nel primo film, erano andati alla scoperta del mondo degli insetti, questa volta il loro sguardo si alza verso l'universo stesso: la sua origine e il suo sviluppo. Utilizzando un poeta e un musicista africano come iniziatore e narratore - il settantenne Sotigui Kouyatè (nella foto), già scelto da Bertolucci per «Il tè nel deserto» - che racconta le storie delle origini del mondo in 80 minuti di autentiche meraviglie. La nascita della materia, della vita sulla terra, la forza dell'amore e anche perfino l'ultimo atto, la morte, vengono raccontati con immagini di animali, e non solo, che spiegano come l'universo stesso segua leggi che possono insegnare qualcosa a tutti. E davvero stupiscono le immagini che riprendono animali di tutto il mondo: dall'Islanda al Madagascar, fino alle Galapagos e alla campagna francese, dove i due biologi vivono e hanno allestito un piccolo set cinematografico. Straordinarie le scene del pesce che cammina, il perioftalmo, come quelle del feto di un bambino, girate con una speciale macchina a 4 dimensioni. «Volevamo mantenere sulle storie dell'universo lo sguardo di un bambino, in un vero e proprio lungometraggio - hanno spiegato i registi - In "Genesis" c'è anche e soprattutto la volontà di far capire il mondo attraverso nozioni scientifiche, sucitando interrogativi profondi, sul grande legame che c'è tra esseri umani e il mondo che ci circonda e che sempre più spesso è la realtà che ci fa sentire meno orfani». Claude Nuridsany e Marie Perennou, dopo aver impiegato ben 5 anni per realizzare «Genesis», sono già pronti per il prossimo progetto, ancora senza titolo, ma «stiamo lavorando da quattro mesi a un film in cui ci saranno ancora gli animali visti attraverso i ricordi dell'infanzia nei loro aspetti belli e spaventosi. Stavolta, però, non viaggeremo. Tutto si girerà in una casa di campagna, vicino ad un laghetto che ricorda l'infanzia e dove un bambino sarà guidato alle scoperte del mondo da animali meravigliosi e nello stesso tempo terrificanti: metafora dell'alternarsi delle vicende della vita».