Estrada: «Mediaset boicotta la mia fiction»
Ironizza sul fidanzato Paolo Berlusconi: «Lui non si occupa di Tv...». Ora pensa solo al cinema
Arriva da domani nei cinema «Gaya», il cartoon 3D realizzato grazie ad una co-produzione Germania, Spagna e Inghilterra e distribuito dalla Dnc Entertainment. Gaya è un mondo fantastico, popolato da piccole creature simili agli umani che vivono circondate da paesaggi da fiaba. Tutto questo fino a quando un supercattivo, al quale è stato cancellato lo show televisivo per far posto alle avventure di questo pacifico villaggio, non arriva a mettere scompiglio nella piccola comunità. Opera seconda del giovane regista tedesco Lenard Fritz Krawinkel, con le musiche del multipremiato compositore Michael Kamen prematuramente scomparso nel 2003, uno dei protagonisti del film è Alanta (nella versione originale parla con la voce di Emily Watson), la figlia ribelle del sindaco di Gaya, doppiata dalla showgirl spagnola Natalia Estrada. Estrada, non è la prima volta che presta la voce ad un cartone animato? «Avevo già doppiato un home video, "Il barbiere del re", ma in questo caso ho dovuto impegnarmi particolarmente. Cancellare l'accento milanese è stato assai faticoso». Cosa pensa di avere in comune con Alanta? «La sua grinta di ragazza moderna, una sorta di maschiaccio. Anch'io credo di essere un po' così». La televisione? «Oggi ci sono solo reality show ed a me non piacciono, quindi sono in attesa che arrivino altre proposte». La fiction? «Gia da tempo è pronta la serie "Il mammo" con Enzo Iacchetti ma Mediaset per il momento non l'ha inserita nel palinsesto. Non vorrei polemizzare però praticamente ci hanno fatto fuori dalla programmazione, anche se ritengo sia una fiction di qualità che affronta numerose tematiche d'attualità». Come mai questa difficoltà, eppure il suo fidanzato è pur sempre Paolo Berlusconi...? «Lui però non si occupa di tv». Ci pare di capire che il mondo televisivo le cominci a stare stretto... «Diciamo che non apprezzo quello che vedo in giro, in tutti i canali ovviamente. E poi questo maschilismo imperante mi dà fastidio. Donne e ragazze perennemente con il sedere di fuori o con scollature vertiginose. La verità è che ho 33 anni e tanta voglia di cambiare. Ho una figlia di dieci anni che sta crescendo e non posso mostrarmi ancora mezza nuda. Sono 12 anni che sono in Italia, in tv ho lavorato tanto ed ho fatto di tutto. Ora preferisco scegliere». Adesso cosa vorrebbe fare? «Il fatto di non essere presente sul piccolo schermo non vuol dire che non lavori. Tuttavia dopo l'esperienza con Leonardo Pieraccioni penso che il cinema possa diventare la mia principale aspirazione». Offerte in questo senso? «Tante, però tutti ruoli da ballerina in varie salse. Non è il caso. Aspetto cose più serie, magari fuori dal circuito commerciale».