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Ernest Borgnine: «Il cinema mi fa sentire ancora un ragazzino»

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Io ho 88 anni e ho cominciato venticinquenne. Ho cominciato per caso a fare cinema, fui scelto da un regista. Poi non mi sono più fermato. Sono più di cinquant'anni che amo questo lavoro. È la mia vita». Ha voglia di fermarsi? «No. Sin quando avrò la forza per essere su di un set non mi arrenderò». E quindi sta lavorando? «Sì. Sono a Roma per un film eccezionale con un cast internazionale "Oliviero Rising" di Ricky Roseo. Con me un bravissimo attore, Vincent Gallo ed un'attrice bellissima e brava, Greta Cavazzoni». Che storia è? «È la storia di un emigrante italiano che dopo trent'anni di vita in America dove si è costruito una famiglia ed una solida posizione sociale viene richiamato in Italia per questioni ereditarie. Una storia che emozionerà sicuramente gli spettatori». L'Italia è la sua seconda patria? «Sì, assolutamente. Amo l'Italia. Mi piacciono gli italiani e anche le italiane». E il cinema italiano? «È un cinema stupendo. Ricordo autori di un passato recente. Federico Fellini, Sofia Loren e tanti altri attori. Sono pazzo di Sofia Loren. È una vera e propria star. Ha fatto conoscere il cinema italiano in tutto il mondo. E poi l'altra star eccezionale dell'Italia è Roberto Benigni». Perché Roberto Benigni? «È un attore ed un uomo eccezionale. Un regista bravissimo. Dotato di testa e cuore. E sul set mette in funzione sia la sua testa che il suo cuore. Un uomo di veri sentimenti». Lei si sente americano? «Sono americano. Anche se forse l'Italia è veramente la mia seconda patria. Sono nato nel Connecticut. Il mio esordio cinematografico è del 1951». Si sente un caratterista? «Mi sono imposto molto presto come ottimo caratterista sia della sgradevolezza che della violenza». Quanti film ha girato? «Veramente tanti, moltissimi. "Da qui all'eternità" a "Giorno maledetto". E poi, voi italiani li conoscerete sicuramente, "Mucchio selvaggio" e "Fuga da New York"». Come vede il suo futuro? «Come il mio presente. Ho 88 anni ma mi sento davvero un ragazzino. Ed il cinema mi aiuta a vivere meglio».

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