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Baby «bastardo» con accento siculo

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Improbabile doppiaggio di Aldo Baglio per il mediocre film francese

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NEL mediocre film americano «Senti chi parla», con John Travolta, si faceva ricorso alla trovatina di far riflettere un neonato con voce da adulto, doppiata, nella versione originale, da Bruce Willis e in quella italiana da Paolo Villaggio. In questa commediuzza francese di due anni fa si riprende lo scherzo ma al bambino che poi parlerà si immagina un antefatto che ce lo presenta trentacinquenne afflitto da un seguito di disgrazie, l'ultima delle quali sarà la morte in un incidente provocato da un costruttore che prima lo aveva duramente angariato. Rinascerà, vedi caso, proprio nei panni (anzi nei pannolini) del neonato figlio del costruttore e adesso, con pensieri e voce da grande, ce la metterà tutta per vendicarsi di quel padre cui imputa, anche a torto, molte delle sue disavventure nell'altra vita. Segue la lista di quelle vendette, tutte infantili, naturalmente, ma con il risultato, comunque, di buttare all'aria la professione e l'esistenza del malcapitato costruttore. Fino a un piccolo risvolto finale che, pur mutando l'atteggiamento del perfidissimo pargolo, lo vedrà rinascere in un'altra vita in cui avrà occasione di ricominciare con le sue imprese vendicative. Una storiella che si regge a fatica, persino più incongrua di quella americana presa ad esempio perché almeno là non si trasmigrava a ripetizione da un corpo a un altro. Oltre a tutto l'enumerazione delle gesta del piccolo vendicatore manca di vere novità, con una serie di figurine attorno, anche di secondo piano, anche scaglionate in vicende parallele, che stentano ad avere una loro logica, pur avendo tutte di mira il divertimento. Che però è scarso, nonostante qualche situazione, qua e là, sfoggi un certo brio e anche se, come nel film di Travolta, per far ridere si punti su copiosi dettagli scatologici. La sceneggiatura è di Laurent Chouchan, la regia è di Patrick Alessandrin, due mestieranti che non hanno mai avuto posizioni di rilievo nel cinema francese. Convince invece l'interpretazione di Thierry Lhermitte nel personaggio del costruttore perseguitato da quel figlioletto incattivito. Attorno, però, gli si agitano soltanto dei caratteristi. Quanto alla voce del bambino, il nostro doppiaggio ha ritenuto di doverla affidare a Aldo Baglio, del famoso trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Va benissimo, però non si capisce come mai un piccolo parigino, con la Tour Eiffel sempre di sfondo, si esprima con accento siciliano.

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