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Quando i Patriarchi discorrevano di cinema e star

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È la prima volta. In passato andavamo noi e ascoltavamo rispettosi tutto quello che i Patriarchi ci dicevano sul cinema. Così significativi gli interventi del Cardinal Roncalli, poi diventato Giovanni XXIII, che li raccolsi in un libro e andai in Vaticano ad offrirglieli insieme con il direttore della Mostra di allora, Floris Luigi Ammannati. Ci guardò quasi malinconico e ci disse: «Adesso non sarò più io a incontrarvi nel mio bel San Marco». TITOLI — Per consuetudine alle Mostre do conto solo dei film in concorso. Per gli altri mi manca il tempo e, ovviamente, lo spazio. Mi guardo però attorno, specialmente quest'anno, interessato com'ero alla retrospettiva sul cinema asiatico, così, non riuscendo ad andare alle proiezioni mi sono letto il catalogo della Mostra, badando ovviamente per regolarmi anziché ai titoli originali, alle loro traduzioni. Mi hanno però lasciato a dir poco interdetto: «Lupi, maiali e uomini», «Crepate bastardi», «Corvi e passeri», «La grande carneficina», «Le avventure del pesco e del pruno». Chissà cosa seguiva dopo. DOPPIAGGIO — Dal punto di vista dello spettacolo il film musicale di John Turturro «Romance & Cigarettes» mi ha convinto. I suoi sottotitoli italiani, traducendo dialoghi e canzoni, erano però un'esibizione continua del turpiloquio erotico più estremo. Tanto che non posso citar niente... Chissà il doppiaggio... G. L. R.

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