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BIANCO E NERO - Il film più apprezzato finora qui alla Mostra (dai critici e dal pubblico) è stato «Good ...

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Apprezzato anche l'altro giorno il bianco e nero del film di Philippe Garrel «Les amants réguliers». Sentiti dei giovani: «Non avrei mai immaginato che si potesse arrivare a una tale profondità di campo. E la luce? Quei contrasti così forti. Altro che il colore!». Noi anziani siamo andati oltre, ricordando il bianco e nero di Renoir, di Eisenstein, del primo Visconti, dei primissimi De Sica. Con una operazione nostalgia. *** ANGLOMANIA - Alla proiezione per la stampa del film di Zanussi «Persona non grata», la copia ha esibito dei sottotitoli in inglese (come accade a molti festival, non ultimo Locarno). Urla subito da parte di almeno mezza sala e richieste scomposte di rimediare a un errore che evidentemente, a troppi, rendeva precaria la comprensione del film. Quegli stessi che, scrivendo e parlando, contrabbandano invece di continuo un italiano per metà americano. Vittime di un'anglomania epidermica difficile da estirpare. *** SILENZIO TOTALE - In una sezione non competitiva si è visto un documentario tedesco intitolato «Die Grosse Stille» (il grande silenzio). Quasi tre ore sui monaci della Grande Certosa, nelle Alpi francesi. A dominare, anche nel film, un silenzio quasi totale. A ripagare dal frastuono che come sempre qui alla Mostra dovunque ci sommerge. Anche dagli schermi. G. L. R.

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