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Tutte pazze per Orlando il bello

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«Ci sono stati fischi e risate? - ha detto ieri Battiato, presente con la sua pellicola nella sezione Orizzonti - Non m'importa, siamo ad un festival, non si deve piacere per forza a tutti. Credo negli spettatori d'elite, anche se la mia musica è conosciuta dal grande pubblico. Con Alejandro Jodorowsky nei panni di Beethoven, Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni in quelli di due autori televisivi che regrediscono nel passato ritrovandosi nei panni di due contemporanei del musicista, ho raccontato un genio, utilizzando il suo stesso epistolario, ma lancio pure un grido di allarme che nasce da una preoccupazione reale. Ritornata nel presente dopo il suo viaggio psichedelico, Marta (Bergamasco) scopre infatti che un colpo di stato globale ha coinvolto tutte le democrazie. In Italia c'é servilismo e occultamento dell'informazione e, andando all'estero, si nota subito che ci sono camicie nere, ovunque, pronte ad entrare in azione. Siamo alle prove generali». Ossessioni, dubbi e nevrosi, pervadono invece l'anziano diplomatico polacco protagonista di «Persona non grata»: idealista ed ex di Solidarnosc, rimasto vedovo, l'uomo nutre sospetti di tradimento sia da parte della moglie sia dal vertice della sua ambasciata che immagina controllata dai servizi segreti russi. Nel cast del film, con Nikita Mikhalkov e Zapasiewicz, anche Remo Girone, nei panni di un ambasciatore italiano. Zanussi, che vinse a Venezia il Leone d'oro 21 anni fa con «L'anno del sole quieto», torna sul Lido come un esordiente, mentre Mikhalkov è pronto a tornare dietro la macchina da presa con «Il sole ingannatore 2». L'altro film ieri in concorso è di Terry Gilliam, visionario regista di «Brazil», che ha presentato «I fratelli Grimm e L'incantevole strega», applaudito kolossal di fantasia, amore, horror e humor, costato 80 milioni di dollari. «Se si sopravvive alle fiabe, si è preparati ad affrontare il mondo reale», ha dichiarato Gilliam. Infatti per salvare la bella, addormentata da un sortilegio (Lena Headey), occorre conoscere il finale della fiaba, sapere che serve il bacio di un principe. Come per sconfiggere la strega malvagia (Monica Bellucci) è necessario rompere lo specchio. Sarà, alla fine, Jacob (Heath Ledger), il fratello sognatore che crede alle favole, a salvare tutti, anche il cinico Will (Matt Damon), che sulla credulità popolare ha messo in piedi un business. La bella umbra Monica Bellocci - che in conferenza ha parlato con disinvoltura inglese, francese e italiano - ha detto di amare tra tutte le favole «Capuccetto Rosso, soprattutto per via del lupo, che è così inquietante. Mi ha molto divertito fare la strega e invecchiare di 500 anni: purtroppo non arriverò mai a quell'età, anche se mi piacerebbe. La mia strega è un monito per chi ha il mito dell'apparire e dell'immagine: alla fine tutto si sgretola, eppure, guardate cosa le donne sono disposte a fare oggi pur di restare belle. Essere qui a parlare di cinema è il modo migliore di lottare contro il terrorismo e le sue paure», ha concluso la bella attrice. Fuori concorso è stato invece presentato «Elizabethtown» di Cameron Crowe, con Orlando Bloom, Kristen Dunst e Susan Sarandon, un film - parola di Crowe, «in cui le lacrime vengono asciugate dalle risate». Mentre la Sarandon ha fatto sorridere con una battuta una folta platea, quando ad una giornalista che le chiedeva come riuscisse ad incarnare ruoli sempre diversi e interessanti, ha risposto che «in America mi avrebbero detto più direttamente: ci può dire adesso con chi va a letto». E chi non crede, come dicono i teenagers, che l'autografo di Orlando Bloom è quello che oggi vale di più (quando viene rivenduto), ieri c'n stata la possibilità di constatarlo da vicino. Per avvici

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