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Intanto Zingaretti si prende il premio Diamanti

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Mentre lo giravamo fu rubata la pellicola e venne chiesto un riscatto di 50 mila dollari. Sui giornali tutti i più grandi registi lamentarono lo scandalo: Leone, Pasolini e Bertolucci, lanciarono l'allarme per un Italia che subiva un tale degrado culturale, politico e sociale. Finché chiesero a Fellini se immaginava chi potesse aver compiuto un simile scempio, e Federico rispose: "Sì, so chi è stato, Alberto Sordi ha fatto a tutti uno scherzo". Questo era il clima in cui si lavorava". Tra i vincitori del premio Diamanti al Cinema - oltre a Giovanni Veronesi, Sabrina Impacciatore, Maria Grazia Cucinotta e Carlo Verdone, che ha presentato la prossima edizione del festival Terra di Siena - figurava anche Luca Zingaretti, appena sbarcato ieri sul Lido, per presentare domani il primo film italiano in concorso: «I giorni dell'abbandono» di Roberto Faenza, con Margherita Buy. Zingaretti, ha fatto il punto sul cinema italiano? «In Italia, stiamo vivendo una crisi culturale generale - ha detto l'attore - ma mentre la letteratura o la pittura, non hanno bisogno di sostegno, il cinema sì. Credo che si possa trovare una collaborazione concreta da parte di tutti e fanno riflettere le parole del produttore Aurelio De Laurentiis, che ha chiesto di non mandare in tv, di sabato, le partite, perché così rischierebbe di diminuire ulteriormente il numero di chi va al cinema proprio nel weekend». Nel film di Faenza, tratto dal romanzo omonimo di Elena Ferrante, che parla dell'autodistruzione di una donna lasciata dal marito (interpretato da Zingaretti), affronta un ruolo che ha già fatto discutere. «La storia è credibile - ha spiegato l'attore - nel senso che può esistere di certo una tipologia di donne che, se abbandonate, reagiscono in modo esasperato, perdendo la propria autostima. Questo non significa però che siano la maggioranza. Interpreto il ruolo di un marito che lascia la moglie per amore verso una ragazza più giovane: inizialmente, lo fa mentendo e lascia che la moglie si ammali di nostalgia. Lascia lei e i due figli senza fornire recapiti. Come difendere questo uomo che ha tutte le prove contro? Sono d'accordo con Faenza e con la Ferrante la quale ha spiegato che non si tratta di un uomo cattivo, ma solo di uno che ha smesso di amare». D. D. I.

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