«Per fare il mio film ho ipotecato la casa»
maMostra del Cinema di Venezia e a parte l'arrivo di Vasco Rossi che ha presentato il suo movie clip, «Non solo rock 'n roll show» - incentrato sul percorso artistico e amoroso del cantante - è stato il regista-attore Gorge Clooney la vera grande star di ieri. Ed è stata proprio la sua - oltre a quella inaugurale - la conferenza stampa finora più affollata, anche perché il suo film in concorso, «Goodnight and Good Luck» si presta a dibattutiti e polemiche dell'ultima ora e sarà distribuito il 16 settembre da Mediafilm. Sebbene la pellicola, rigorosamente in bianco e nero e dal gusto un po' retrò, sembri trattare fatti di cronaca attuale, in realtà narra la storia dell'anchorman Edward R. Murrow (interpretato da David Strathairn), alternata a immagini di repertorio del senatore McCarthy, perché - ha spiegato ieri Clooney - «abbiamo capito che chiunque avessimo scelto per interpretarlo, al di là della sua bravura, non sarebbe mai stato credibile. La tv ha grandi responsabilità, ma anche il cinema condiziona il pubblico, come è successo con i film di denuncia sociale degli anni Sessanta e Settanta. Non ho fatto il film per attaccare l'amministrazione Bush. Sono un liberal, non un un filmaker di parte, non sono snob, realizzo film come questo, ma mi è piaciuto partecipare pure a film leggeri come "Ocean's eleven". Non sono un giornalista, sono figlio di giornalista. Mio padre ha smesso di fare carriera, perché alla fine offriva più spettacolo che notizie. È vero che dopo l'11 settembre si usa la paura per far tacere l'informazione, ma questo meccanismo si era già verificato nel passato ed eravamo riusciti a liberarcene. Vinceremo di nuovo. Murrow è stato una leggenda, anche se ormai sono pochi che si ricordano di lui. Mio padre mi ha insegnato che non bisogna mai fare finta di niente, bisogna indignarsi, arrabbiarsi di fronte a tutte le ingiustizie». Per questo, per realizzare «un film di cui sarò fiero anche a 70 anni», Clooney ha impegnato persino la casa. Nel film corre l'anno 1953 e Murrow, il suo producer Friendly (Clooney), ed i sette reporter della sua squadra, nel programma «See it Now», tirano fuori, anche dalla lettura di giornali locali, le storie migliori da raccontare. Tra queste, quella di Milo Radulovich, un pilota della marina, licenziato perché considerato «comunista». È così che sul programma ed sui suoi autori si scatena l'offensiva del potere: lo sponsor taglia i fondi, piovono intimidazioni sul gruppo. Murrow e i suoi non mollano e fanno una puntata in cui è il senatore McCarthy a parlare, il quale si condanna da solo di fronte all'opinione pubblica, accusando persino Murrow di essere un comunista. Mentre Strathairn ha ringraziato la Mostra ed il suo direttore, Marco Muller, «che ci ha appoggiato», l'attrice Patty Clarkson (che interpreta Wershba) è fiera di essere l'unica donna del cast: «La tv fa disinformazione - ha spiegato l'attrice - Io passo da un canale all'altro e non c'é niente che mi piaccia. Negli Anni Cinquanta, le donne in tv al massimo facevano le segretarie, ora la società è migliorata anche grazie all'ingresso delle donne nel mondo del lavoro». Apprezzato ieri da critica e pubblico anche il film in concorso del 96enne Manoel de Oliveira: «Esphelo Magico» è una storia ironica e riflessiva, con risvolti mistici, religiosi, visto che la protagonista, la ricca e giovane Alfreda (Leonor Silvaira) è ossessionata da una sola cosa: incontrare la Madonna. Dopo la mega festa di ieri, sulla spiaggia di San Nicolò per l'apertura delle Giornate degli Autori, le attese star di oggi sono Ang Lee, Heath Ledger, Jake Gyllenhaal, la cantante Bjork, Violante Placido e Steven Soderbergh. D. D'I.