Monili egizi a Pantelleria
Sono i gioielli, quasi certamente provenienti dall'Egitto, scoperti a Mursia, sulla costa nord-occidentale di Pantelleria, in una delle ultime capanne quadrangolari che risalgono ad un insediamento del XVI sec. a.C.. Gli oggetti «chiaramente importati dal vicino Oriente - dice il sovrintendente del Mare, Sebastiano Tusa - dimostrano che questo insediamento era uno scalo marittimo importante nelle antiche rotte commerciali del Mediterraneo». Si tratta di una sorta di emporio commerciale inserito in un sistema mercantile mediterraneo che collegava l'Egeo, l'isola di Cipro, il Vicino Oriente, il delta del Nilo, l'Italia meridionale, il Nord-Africa, Pantelleria e la Sicilia. «I gioielli scoperti - continua Tusa - sono quasi certamente di provenienza o egiziana o siro-palestinese. Gli ulteriori studi permetteranno di individuarne con precisione la provenienza». Gli orecchini e la collana «saranno stati nascosti dalla proprietaria in un sacchetto di tessuto - dice il sovrintendente del Mare - probabilmente terrorizzata dall'incendio provocato da ignoti invasori o pirati che è stato inoltre la causa della fine dell'insediamento di Mursia». Il crollo del tetto ligneo della capanna a causa delle fiamme «ha coperto fino ad ora - continua Tusa - vasi, utensili, suppellettili varie e ora possiamo dire anche gioielli di notevole fattura e importanza archeologica. La materia prima con cui sono fatti gli orecchini, rame o bronzo, farebbe pensare ad una provenienza da Cipro o dall'Anatolia - conclude il sovrintendente - ma la loro foggia indurrebbe ad una fattura egiziana». Questi ultimi ritrovamenti si aggiungono ad altri oggetti scoperti in precedenti campagne di scavo che testimoniano anch'essi contatti marittimi con l'Egitto, Cipro, la costa siro-palestinese e l'Egeo mesoelladico. Si tratta di una perlina in cobalto con filo d'oro di origine egiziana, un frammento di vaso carenato dipinta di fattura egiziana e vasi mesoelladici dell'Egeo e del Peloponneso.