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Un remake al contrario svela che i razzisti sono diventati neri

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Era «Indovina chi viene a cena» di Stanley Kramer con la storia di due coniugi, ostentatamente democratici, presi da un inaspettato razzismo quando scoprono che il fidanzato della figlia è sì un rispettabile medico, ma di colore. Un capolavoro che si aggiudicò anche due Premi Oscar. Oggi, il regista Kevin Rodney Sullivan rivisita la storia, ma al contrario, con «Indovina chi». Protagonisti Ashton Kutcher (The butterfly effect), Zoe Saldana (The terminal), Judith Scott (Il Dr. Dolittle) e Bernie Mac (Babbo bastardo). Questa volta abbiamo Percy Jones (Bernie Mac), uomo di colore benestante che non vede l'ora di conoscere Simon (Kutcher), nuovo fidanzato della figlia Theresa (Saldana). Un ragazzo a posto e che fa l'agente di borsa, ma con un problema non da poco: è bianco. Da qui prevedibili battute sul colore della pelle e sulle diverse collocazioni sociali di bianchi e neri. Il remake a parti rovesciate del celebre «Indovina chi viene a cena», gioca sull'umorismo e ovviamente sul contrasto tra il padre iper-prottettivo Percy, diffidente nei confronti del futuro genero non solo perché? è bianco ma anche perché ha lasciato un remunerativo posto di lavoro, e Simon. Quest'ultimo infatti non si sente accettato e così non fa altro che litigare con Percy. Una curiosità. Il film che è distribuito dalla Twentieth Century Fox è stato girato nelle pause delle rispettive serie televisive interpretate da Bernie Mac («The Bernie Mac Show») e da Ashton Kutcher («That '70 Show» e «Punk'd») Frase cult del film: «Quali sono le tre cose che un nero non può procurarsi? Un occhio nero, un labbro gonfio e un lavoro!».

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