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Rubini e Fantastichini i nuovi protagonisti

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Si chiamavano Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Il prossimo 31 agosto a Venezia, in apertura della 62ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Mediaset e Titanus proietteranno in anteprima la versione cinematografica della miniserie tv dedicata ai due celebri connazionali, a quasi ottant'anni dal tragico evento, che Canale 5 manderà poi in onda durante l'autunno. «Quando Goffredo Lombardo mi ha proposto il ruolo la prima reazione è stata quella di scappare. Mi sembrava impossibile reggere il confronto con l'interpretazione di Gian Maria Volontè» ha detto Ennio Fantastichini che veste i panni di Vanzetti. Quando si parla dei due anarchici italiani in effetti il primo pensiero va al film di Giuliano Montaldo del 1971, magistralmente intepretato da due grandi come Riccardo Cucciolla e Gian Maria Volontè. «Del film di Montaldo davvero non ricordo molto. L'ho visto in televisione quando avevo 15-16 anni - dice Sergio Rubini che invece è Nicola Sacco - Quando ho iniziato a studiare la parte, a lavorare sulla sceneggiatura per poterla vivere al meglio, non ho voluto rivederlo per non rischiare di rimanere influenzato. Al punto di rifare qualcosa di simile o al contrario qualcosa di forzatamente diverso. Grande film, grandissimi attori, troppo potenti per non sentirne il peso. Solo adesso l'ho rivisto, per curiosità». Nella parte del giovane ciabattino pugliese che in America trovò l'amore, la famiglia e tanti amici, ma anche un'ingiusta morte, Rubini ci ha inevitabilmente visto le sue radici. «Tanto che ho voluto fare una ricerca nell'archivio che è dentro la Statua della Libertà, un luogo che contiene i nomi di tutti gli emigranti sbarcati negli Stati Uniti. Lì ho trovato il nome di mio nonno, arrivato nel 1908, aveva solo 12 anni» rivela l'attore. Fantastichini invece afferma che con Vanzetti condivide la forte avversità per l'ingiustizia. «Ad un certo punto del film l'anarchico in aula dice: "Io cerco soltanto di battermi contro la supremazia dei forti sui deboli", mi sembra che questo riconduca le cose a una tale semplicità che non possiamo che condividere». Con la messa in onda di questa nuova fiction il mezzo televisivo riafferma la funzione di principale narratore dell'Italia di oggi e di domani, mansione che in qualche modo ha sempre avuto il grande schermo. «I due mezzi si stanno modificando nel tempo, l'importante è che storie come queste vengano raccontate e non siano dimenticate» è il parere di Rubini al tal proposito mentre Fantastichini dice di avere «una visione rosselliniana della tv e lo strumento debba servire per educare le masse». La regia di «Sacco e Vanzetti» è di Fabrizio Costa, del cast fanno parte anche Anita Caprioli e Omero Antonutti.

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