Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Natasha: «Pronta a tutto per Konchalovskij»

default_image

Sarà una Perry Mason in gonnella nella fiction Raidue «Nebbie e delitti», ma il suo sogno è il cinema

  • a
  • a
  • a

La bionda show-girl degli Urali passa alla fiction tv e in autunno debutterà da protagonista, su Raidue, nel poliziesco «Nebbie e delitti», accanto a Luca Barbareschi, per la regia di Riccardo Donna. Dopo aver fatto da madrina ai festival cinematografici di Ischia-Global-Fest e di Giffoni, l'estate dell'ex modella e della soubrette dall'esagerata avvenenza e dalla travolgente simpatia prosegue tra intensi corsi di recitazione e il sogno di lavorare un giorno con il celebre regista, connazionale, Andreij Konchalovskij («A 30 secondi dalla fine», «Maria's lovers», l'«Odissea» tv e il recente «Casa dei matti»). «Ho visto anche le sue regie teatrali, soprattutto Cechov, e quelle delle Opere di Puskin. Konchalovskij e suo fratello Michalkov, per me, sono due miti - sospira Natasha Stefanenko - se mi chiamassero sarei la donna più felice del mondo». In attesa dei grandi registi russi, si prepara con il suo nuovo ruolo di Perry Mason in gonnella. «Sì, i "delitti" accadono nelle "nebbie" di Ferrara e io sono un'avvocatessa di origine russa che difende gli imputati, scontrandosi spesso con il commissario di polizia Barbareschi durante le indagini dei 4 episodi da 100 minuti ciascuno. Sono scontri aspri, ma anche ammiccanti, giacché tra i due c'è una forte attrazione che non esplode completamente. Il commissario ha da poco perso la moglie, è segnato dal dolore e non se la sente di dichiararsi, anche se non è indifferente agli "incoraggiamenti" del mio personaggio. Qualcosa accadrà, come credo vedremo negli altri 6 pisodi della serie che la rete ha già deciso di mettere in cantiere, dopo aver visto i risultati dei primi 4». Quindi, ha deciso di continuare come attrice? «Quando accettai di partecipare al mio primo film, "Ti spiace se bacio mamma?", di e con Alessandro Benvenuti, ero incuriosita da un nuovo modo di lavorare, ma niente di più. Poi, nel '98, ripetei l'esperienza con la fiction di José Sanchez "Gioco di specchi" e la recitazione incominciò a entrarmi nel cuore. Adesso, sono condizionata dalla libidine di recitare. Entrare e uscire da un personaggio come Angela, l'avvocatessa della nuova serie tv, mi emoziona fino a darmi i brividi. Mi piacciono i contrasti e le affinità tra il personaggio e me stessa, sono affascinata dalla possibilità di partecipare ai chiaroscuri del racconto, alle atmosfere nebbiose, al mistero delle varie storie. Sì, sono determinata a proseguire in quest'avventura: da due anni, a Milano, frequento assiduamente il corso di recitazione di Raul Manzo, basato sul metodo Stanislavskij. Imparo anche a controllare i movimenti del corpo, le inflessioni della voce. Certo, devo migliorare ed eliminare del tutto il mio accento russo, se non voglio che continuino a propormi badanti ucraine o prostitute ungheresi. Ci riuscirò, perché preferisco mille volte un film a un "reality"». La sua statura fisica è un limite o un vantaggio? «Diciamo la verità, un po' intimidisce gli uomini, anche i partner. E quando succede mi tocca prendere l'iniziativa, professionalmente s'intende. Paolo Rossi, quando facevamo assieme "Scatafascio", su Italia 1, mi massacrava per esorcizzare il suo complesso. Fra tutti i nanetti che ho avuto per compagni sulla scena solamente Enrico Bertolino è stato alla mia altezza». E come si vedrebbe accanto a Panariello a Sanremo? «Sono stata il lizza più volte per Sanremo. Panariello è un grande, dipende da quello che vorrebbe da me. Lui segue le sue ragioni quando sceglie le partner. Di solito, una è parlante, come Tosca, l'altra è uno schianto, ma muta. Non vorrei che mi toccasse fare l'"altra". Preferirei starmene a casa a seguire i miei corsi di recitazione e a registrare le puntate del mio show "Dieci anni più giovani in dieci giorni", che a novembre riprenderò su Sky Tv».

Dai blog