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Al Festival di Cortona Vittorio Sgarbi voce recitante nella composizione di Prokofiev

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«Attenti al Lupo. E ai Pierini»

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Sgarbi figura - sempre ufficialmente, ma un po' in sordina - anche nel settore musicale: è stato infatti ingaggiato come voce narrante nella celeberrima composizione di Sergei Prokofiev "Pierino e il lupo", con l'Orchestra Sinfonica da Camera "Giuseppe Verdi" di Milano diretta da Constantine Orbelian, nel concerto di stasera presso il Teatro Signorelli, in cui si esibirà anche il baritono russo Dmitri Hvorostovsky in brani lirici ottocenteschi. Com'è noto, Sgarbi, storico specializzato nell'arte rinascimentale veneta e lombarda, autore di apprezzati libri su Carpaccio, Palladio o figure minori come il ferrarese Antonio Crevalcore, è stato deputato nelle fila del centrodestra nel primo e secondo governo Berlusconi. Già iscritto in Forza Italia e per un anno Sottosegretario ai Beni e Attività Culturali, il discusso deputato - divenuto nel frattempo personaggio mediatico fra i più concupiti d'Italia, e prossimo a un suo ritorno in televisione, anche se pare non sui network maggiori - si è iscritto al Gruppo Parlamentare Misto orientandosi sempre più scopertamente a sinistra, sino a provocare le grida di "Al lupo! Al lupo!" negli schieramenti dei comunisti purosangue, più che in quelli dell'Unione. Di fatto, proprio ieri Sgarbi ha deciso di partecipare alle primarie del centrosinistra, e comincerà la sua campagna elettorale dal centro di prima accoglienza di Lampedusa. Il suo programma di governo? La creazione del Ministero per i diritti civili e la solidarietà internazionale e la difesa del patrimonio artistico e culturale del Paese, sostiene. Nel mentre, gioca a modo suo con l'arte. Che Vittorio Sgarbi stia cambiando mestiere, in più di un senso? «A proposito del concerto di Cortona non sto cambiando mestiere, perché i miei rapporti con la musica sono stati sempre ben stretti e non è la prima volta che fungo da voce recitante in quest'opera di Prokofiev. È un ruolo che ho già sostenuto qualche anno fa con l'Orchestra "Giuseppe Verdi" di Milano diretta da Roiazzi, per tre o quattro serate in cittadine del Veneto, anche se si trattava di un'iniziativa estemporanea rispetto a questa del Festival di Cortona». È vero che poesia, arte figurativa e musica sono gemelle, come dice Carla Fracci, ma gli strumenti espressivi sono diversi e abbisognano di una specifica preparazione tecnica, non le pare? «Ma io non sono strumentista né cantante. La mia voce robusta, puramente narrante senza altre finalità specifiche, non offre problemi fonici e si presta alla bisogna». Lei ha accettato il ruolo di voce recitante nella favola sinfonica di Prokofiev "Pierino e il lupo". Strana scelta, questa, di un'opera che sembra la metafora di una situazione politica italiana attualissima e sotto gli occhi di tutti. A suo dire è forse un caso? «Precisamente. Ho avuto l'incarico direttamente da direttore del Festival Barrett Wissman, con cui opero già da due anni e mi è piaciuto interpretarlo. "Pierino e il lupo" è opera nata in precisi anni della storia d'Europa e della Russia, con finalità didattiche rivolte all'infanzia volute dall'autore e con una formula fra le più studiate, efficace e accattivante. Tutto cambia se a recitare sono Benigni o Villaggio: ma io mi attengo al testo e lo rispetto, così come ho fatto per la regìa del "Rigoletto" realizzato tre anni fa a Busseto. Sono avvezzo ad evitare, nell'interpretazione di un'opera d'arte, le attualizzazioni e i riferimenti al presente, che giudico inutili, sbagliati e del tutto fuori luogo». Il principio è giusto: ma adesso entra in ballo anche la regìa? «Mi piace la regìa, sia di opere in prosa che di opere liriche: e poi i ruoli di voce narrante sono episodici». Anche questo al di

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