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Baryshnikov, la fotografia dopo i doppi passi

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In pantaloni e maglietta, al Tuscan Sun Festival di Cortona - dal 5 al 21 agosto: è stato creato tre anni fa da Barrett Wissman e dai direttori artistici Frances Mayes e Nina Kotova - il grande ballerino russo si è presentato come fotografo. Una nuova vita. «Ma ci sono arrivato per caso - ha detto - da 25 anni amo il clik. Un amico ha esposto in America alcune mie foto, sono piaciute ed accomi capitato in questo affare, ossia nel paradiso di Cortona. È la prima volta che presento in Europa queste grandi inquadrature in bianco-nero, su tanti soggetti che mi hanno intrigato». Ormai per Baryshnikov la danza è lontana. «Lo è specialmente quella classica, perché oggi dilaga lo stile moderno. Ma se mi ci impegno, forse porterò la danza anche a Cortona». Speriamo, perché la delusione non è stata poca, anche se le foto di Baryshnikov sono grandi e limpide, molto oggettuali, specie quelle dei suoi bambini o della Tour Eiffel di notte o dei piedi in tensione dei suoi ballerini. Il suo nome comunque non deve offuscare quello che offre il Tuscan Sun Festival, che nel suo volutamente composito calendario di ben cinque mostre - tra cui «Apollo e Dioniso» a cura di Vittorio Sgarbi e quelle dei figli d'arte Filippo Chia e Lola Schnabel - di letture e dibattiti letterari - di Carlo Cavalletti, Camilla Baresani, Giuseppe Conte e tanti altri - presenta nell'ambito musicale nomi di alto prestigio. Primo fra tutti quello di Antonio Pappano, che da ottobre sarà direttore stabile all'Accademia di Santa Cecila a Roma e che attraversa tutto il Festival il 16, 17, 18, 20 agosto sia come direttore dei solisti della Royal Opera House in Mozart, Rossini, Verdi, Barber e altri musicisti, che come pianista con Piovani, Sitkovetsky e non solo. Rifulgerà anche la stella di Salvatore Accardo (con Laura Manzini al pianoforte), la voce del baritono russo Dmitri Hvorostosky in brani di Rachmaninov, e quella di Thomas Hampson in canzoni americane e folk. Molti altri gli artisti: ma il fine violinista Dmitri Sitkovetsky che dirige il settore musicale del festival, ha scelto per l'inaugurazione il pianista cinese di 22 anni Lang Lang che sta meravigliando il mondo (suonerà musica di Haydn, Schubert, Liszt e altri classici) e per la serata finale qualcosa di diverso, di esterno al Teatro Signorell. Nell'antistante piazza, dove il giovane francese Stephane Deneve dirigerà il 13 agosto la Nona Sinfonia di Beethoven con l'Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano, sarà eseguita una timba cubana di "tiempo libre" - mix di rumba, mambo, rock, rap - per un pubblico soddisfatto anche dai conforti enogastronomici, per esempio di Lilli del Teatro Signorelli, che accanto alle lezioni quotidiane di yoga di Lucia Dalbon vogliono caratterizzare questo festival "per i cinque sensi".

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