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L'«operaia» Grace Kelly l'antesignana oggi imitata da Rania, Camilla e Mary

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Letizia, Clotilde, Camilla e le altre insegnano. Il trono non è più un miraggio per le moderne cenerentole, i "love affairs" fra "commoners" e regnanti s'incamminano sempre più spesso verso l'inevitabile happy end. E se pure in mezzo agli stucchi dei saloni reali qualche scaramuccia tra suocere blasonate e giovani "new entry" deve pur esserci stata, l'odore dello scandalo ha smorzato eventuali, inevitabili riserve. Si dice per esempio che Aakon, futuro re di Norvegia, pur di impalmare la sua Mette Marit, mamma single dal passato turbolento, abbia minacciato i genitori di abdicare. E che Guglielmo Alexandro, prima di sposare Maxima Zorreguita, figlia di un argentino colpevole di aver fatto parte della stagione dei colonnelli, abbia dovuto mostrare alla sua famiglia ed agli olandesi tutta la sua tenacia. E che dire di Carlo d'Inghilterra, irrimediabilmente attratto da Camilla Shand, figlia di un produttore di vini, tanto da mandare all'aria due matrimoni e dare il via ad una infinita Buckingham-soap pur di portarla all'altare? Enrica Roddolo, autrice del volume «Principesse» (Mursia, 155 pagine, 16.90 euro), offre ai lettori un catalogo delle nuove principesse. Nessuna rivelazione su trame di corte già da tempo note al pubblico ma la geografia reale europea con qualche accento sulle principesse del passato. L'unica futura regina che appartenga per nascita ad una stirpe «giusta» sembra essere Mathilde del Belgio. Non a caso un anno fa un sondaggio di Point de Vue l'incoronò principessa ideale. Proprietaria di una bellezza garbata e, si sussurra, di un carattere d'acciaio. Il marito Filippo ne sarebbe innamorato pazzo. Ma se Mathilde costituisce l'eccezione di cui si accennava all'inizio, le giovani borghesi sembrano essere più gettonate dai principi scapoli. Purchè sappiano il fatto loro. Ad inaugurare la stagione delle "ragazze di campagna" accolte a corte fu Grace Patricia Kelly, figlia di un ex capomastro di origine irlandese. Il suo matrimonio con Ranieri III di Monaco fu descritto con le tonalità della favola. Grace Kelly, inizialmente ignorata dalle famiglie reali europee riuscì con gli anni a conquistare rispetto unanime tanto da far ammettere a lord Mountbatten quanto fosse difficile trovare la moglie ideale per Carlo d'Inghilterra. «Di Grace Kelly purtroppo ce ne è una sola», dichiarò in una intervista. Alla stessa Kelly, Pierre Salinger, già capufficio stampa di Kennedy, chiese nell'estate del 1982 quali caratteristiche dovesse avere una donna per poter diventare regina. Lei rispose: «Il fair play di mio padre, la dedizione alle cause dei bisognosi di mia madre. La nobiltà è gentilezza d'animo». Lezione imparata (e bene) dalle principesse del 2000. Rania di Giordania, per esempio. Svolge da regina un buon lavoro ma secondo alcuni osservatori di corte è troppo attenta alla sua immagine. Oppure l'intensa Letizia Ortiz, passata dal telegiornale alla Zarzuela con grande stile, salvo poi riuscire a fatica a nascondere lo stress sotto ai diademi. Clotilde Courau, attrice della porta accanto, è stata preferita da Emanuele Filiberto ad una decina di eredi blasonate (anche italiane), che un pensierino sul principe biondo nipote dell'ex re d'Italia lo avevano pur fatto. Sophie, contessa di Wessex e moglie di Edoardo d'Inghilterra, da sempre la brutta copia di lady Diana, si occupava di public relations prima di impalmare l'ultimogenito della regina. La sovrana non si è mai detta contraria all'unione - anche perché Sophie gode dell'approvazione incondizionata del duce di Edimburgo - salvo chiedere al figlio di convivere con la futura sposa almeno per un paio di anni, tanto per capire se la storia d'amore potesse decollare, visti i disastrosi precedenti in famiglia. Ed una borghese l'ha preferita anche il futuro imperatore del Giappone Naruhito. La bella Masako, avviata verso una promettente carriera diplomatica, solo da qualche mese si fa di nuovo fotografare in pubblico. Troppe pressioni a

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