Lucignolo, una sagra di seni e glutei

La rubrica di approfondimento del telegiornale Studio Aperto, da sempre furtiva cacciatrice di verità celate, mostra immediatamente la propria indole dietrologica. Il carnevale cinese della chiappa incomincia infatti con il sederone di Paolo Bonolis, avvolto in un micro-slippino olimpionico, voglioso di mostrare le prospere rotondità del milionario da spiaggia. Nel frattempo, immersi nelle benefiche acque di Salice Terme, anche i calciatori della Juventus danno refrigerio ai propri glutei accaldati. Il ritiro è una camarilla di brighella. C'è chi, come Alex del Piero, gioca a golf con i calzettoni da calcio; chi spettegola davanti a una fetta d'anguria; e chi, come Fabio Cannavaro, si finge efebo sirenetto, deciso a farsi pescare da Zlatan Ibrhaimovic, nostromo pigmalione. Il tutto si consuma, suggerisce la nostra indignata giornalista, nel colpevole disinteresse per i numerosissimi tifosi presenti, accorsi da ogni dove per poter incontrare i propri idoli. Un vero colpo gobbo. Ma il mondo del calcio, misoneista e patinato, corre il rischio di irritare lo spettatore. Meglio passare in fretta ad atmosfere pane e mortazza. Lucignolo punta quindi sulla sagra dei Carrisi, e sulle rustiche grazie di Loredana Lecciso. L'inviata Raffa ha l'incedere del cane da tartufo, e ci guida risoluta presso la casa vinicola di Al Bano, grazie alla quale ci ritroviamo immersi nei sapori della tradizione di un'Italia che non c'è più, dove l'amore per la terra dava solo buoni frutti. Il servizio ci offre una ben calibrata ricostruzione del turbolento amorazzo tra i due vip, con improvvise sterzate nel sondaggio d'opinione, tra le strade e le botteghe di Cellino, sapientemente condite da facce pasoliniane, chiamate a difendere, con l'eloquenza della semplicità, il loro amato concittadino. In «Feste gaie ma non troppo», Platinette, che si definisce "una frocia anziana", è il nostro Caronte televisivo, capace di traghettarci, con ironia dolce-amara, in un mondo che si imbelletta il volto e si smalta le unghie per travestire la propria profonda malinconia. Tra locali notturni e drug queen, tra conformismo e cripto-conformismo, ci fermiamo a riflettere sulle solitudini metropolitane e sulla dolorosa incomunicabilità fra i sessi. La prima serata di Italia Uno ha, comunque, una propria coerenza pedagogica da rispettare. Perciò, anche la pubblicità si sforza di proseguire sullo stesso spartito del programma. "Ringo" e "Ottusangolo", semi-inghiottiti dai divanetti hawaiani di una Limo bianca, ci divertono con i dettagli di un elettrostimolatore a impulsi sequenziali, piantando gli ultimi chiodi nella bara del buon gusto. Sono le 21 e 40, quando, sulle note di «Chic», Linda Santaguida ci parla dei suoi sogni nel cassetto, primo fra tutti, vincere il concorso di «Miss culetto 2005». «Ciò (c'ho) il sedere da morsi!», precisa l'adorabile ninfetta. Sfortunatamente, il regolamento del concorso è inflessibile e la ragazza sarà tosto costretta a rinunciare per raggiunti limiti di età. L'ambito riconoscimento verrà così dirottato sul (per altro meritevolissimo) fondo schiena di una giovane spagnola, con un corpo scolpito da Prassitele e un sorriso malandrino. Un coinvolto Emilio Fede, padrino, giurato, moderatore della serata, avvolge la vincitrice con una purpurea, quanto simbolica, fascia protetta. Gli slanci sessuali dello spettatore vengono incoraggiati ancora per un attimo, da qualche immagine di Manuela Arcuri col vento in poppa, ma si infrangono ben presto su Antonella Elia, impegnata in imbarazzanti equilibrismi yoga. Malgrado l'ipnotica sequenza di immagini, luci, tette e culi, un pensiero un po' pizzochero ci allerta: che lo zènit della serata sia prossimo? Ebbene sì! Modulato sul ritmo di «Celebration», il Dj di Lucignolo ci introduce l'ultima, corrosiva inchiesta dell'inviato principe della rete: «Il Baffo e i nudisti». Il noto Roberto, spedito a San Vincenzo (LV) per la "seconda giornata mondiale della serenit